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Chiude la Henkel di Mezzago, 70 operai a casa entro giugno

La notizia come un fulmine a ciel sereno questa mattina a mezzogiorno. Lo stabilimento mezzaghese era uno dei più produttivi.

MEZZAGO - "Henkel ha proseguito il proprio andamento di successo, innalzando gli indici finanziari a nuovi massimi storici". "Abbiamo conseguito una crescita redditizia in tutti i settori di attività, con un ulteriore netto incremento del margine alla volta di nuovi livelli record". "Il migliore trimestre di sempre" (fonte: comunicato stampa Henkel - 16 novembre 2012)

Una chiamata dall'ufficio del personale. Erano pressapoco le dodici quando un gruppo di dipendenti della Henkel di Mezzago riceve l'avviso di presentarsi al piano di sopra. Dietro la porta, l'altro anno c'era  un premio di produttività, una di quelle strenne natalizie che le aziende ogni tanto riservano a chi lavora davvero. Del resto, quello brianzolo è uno stabilimento modello: efficiente, organizzato. Produce adesivi industriali per conto del gruppo tedesco. La crisi è dura, le macchine non  vanno al massimo; ma i tempi passeranno,  e i guai stanno altrove. Il fatturato della divisione Adhesive Technologies è aumentato del 6,6% nel terzo trimestre 2012.

E invece, dietro quella porta, gli operai hanno trovato l'anticamera del licenziamento. "Entro giugno si chiude". Poche parole, laconiche, pronunciate dal dirigente di turno. E poi, come in un film, da un giorno all'altro 75 famiglie si troveranno senza uno stipendio. A volte l'unico. "Ristrutturazione,  ci stiamo riorganizzando a livello europeo" pare abbiano risposto a chi chiedeva come un'azienda modello possa chiudere i battenti da un giorno all'altro. E quale destino avrà chi ci lavora.

LA RABBIA E L'ORGOGLIO - Colpiti con la guardia bassa. Ancora intontiti,  i dipendenti non hanno trovato di meglio che incrociare le braccia e scioperare da subito.  Alle sei del pomeriggio sono ancora lì, di fronte ai cancelli. "Siamo stati colti di sorpresa, chi poteva aspettarselo?  Ma lunedì abbiamo convocato un'assemblea di due ore per discutere con tutti gli operai - dice Davide Martorelli, di Femca Cisl Brianza - Legalmente si può chiudere da un giorno all'altro, ma queste scelte hanno conseguenze sociali: chi se ne farà carico?"

DUE GRANDI CRISI -   Poco più di 4mila abitanti, Mezzago negli ultimi sei mesi ha già visto due grosse crisi industriali: quella della Solar day, controllata della MxGroup di Villasanta che tra i due siti ha messo a rischio 216 lavoratori; e quella della HenkeL.  Un unico, strambo legame: tutte e tre le ditte quando hanno annunciato i tagli andavano bene. Mx Group, al momento dell'annuncio, aveva da poco ottenuto la più grande commessa di fotovoltaico al mondo, un impianto da un miliardo di euro da realizzare in Serbia.  Lo stabilimento Henkel di Mezzago  era uno dei migliori del gruppo. "Il sospetto?  Che ci abbiano sfruttati - afferma Martorelli - Subentrata cinque anni fa a un'altra ditta, la multinazionale potrebbe essere venuta qui solo per raccogliere le commesse e spostarle altrove". Per poi andarsene. "Ma prima di lasciare l'Italia, dovrebbero pensare alle famiglie, e cercare un acquirente che garantisca la continuità produttiva per i lavoratori". Chissà se andrà così.

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