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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Economia

Imprenditori e criminalità organizzata: "un'azienda su tre cede per disperazione"

Il 35,9% delle imprese lombarde ritiene che gli imprenditori collusi con mafia e 'ndrangheta "cedano" per non chiudere l'attività. Lo studio

Il 35,9% delle imprese lombarde ritiene che gli imprenditori collusi con mafia e ‘ndrangheta “cedano” per non chiudere l’attività, mentre il 31,6% crede che le collusioni non siano frutto di necessità, ma siano invece causate dalla voglia di incrementare il proprio giro d’affari. C’è chi cede alla criminalità organizzata perchè pensa di non avere altra scelta, per non dover chiudere l’attività, e chi invece si compromette con la mafia per allargare il proprio giro d’affari.

E’ questo che pensano le imprese lombarde sui rapporti tra imprenditori e criminalità organizzata. Secondo il parere del 35,9% delle imprese, gli imprenditori sono vittime della mafia mentre per 31,6% questa rappresenta proprio una delle opzioni per crescere. A rivelarlo è l’indagine “Imprese e illegalità”, condotta nel 2015 dalla Camera di commercio di Monza e Brianza che ha coinvolto oltre 400 imprenditori lombardi. Lo studio ha cercato di scandagliare più a fondo il legame tra imprenditoria e criminalità organizzata cercando di sondarne le origini e le ragioni per offrire alle imprese degli strumenti per combatterla.

La maggioranza degli imprenditori lombardi crede che la presenza delle organizzazioni criminali di stampo mafioso in Lombardia sia un fenomeno favorito dalle infiltrazioni della malavita nella Pubblica Amministrazione per ottenere appalti (53,3%) mentre un imprenditore lombardo su quattro (19,9%) ritiene si tratti di un fenomeno naturale, legato alla ricchezza economica della Regione. C’è poi una percentuale pari al 14,9% che ritiene che mafia e ‘ndrangheta nel Nord del Paese siano derivate dalla presenza di detenuti al confino nel passato. I numeri sono stati presentati in occasione dell’incontro “Legalità e lotta alle mafie: la rete degli sportelli Riemergo e il servizio SOS Giustizia” promosso dalla Camera di commercio di Monza e Brianza.

“La competitività delle imprese si può fondare solo sulla piena condivisione delle legalità, che tuteli la trasparenza, la sicurezza dei prodotti, il rispetto della dignità del lavoro – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – Per questo come Camera di commercio, insieme alle istituzioni, ci siamo impegnati nel garantire le imprese che lavorano bene, attraverso gli Sportelli legalità per contrastare i fenomeni di criminalità e i comportamenti sleali che la crisi può innescare e acuire”.

Tra gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata in sostegno dell’imprenditoria la Camera di commercio di Monza e Brianza con Unioncamere Lombardia, in collaborazione con Transparency International Italia e LIBERA Lombardia, promuove "RIEMERGO. Gli Sportelli legalità delle Camere di commercio". L’iniziativa offre un nuovo punto di supporto alle imprese attraverso una puntuale e concreta assistenza per la prevenzione e il ripristino della legalità (segnalazioni/esigenze chiamando il numero 039/280. 7410 - 7504 o inviando una mail a legalita@mb.camcom.it).

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