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Sabato, 20 Aprile 2024

Lavoratori in nero sfruttati in Brianza nell'azienda tessile della filiera delle grandi firme

Cinque i lavoratori senza contratto, telecamere nascoste e un locale dormitorio con cucina annessa. Multe per 55mila euro e attività sospesa

Alcuni lavoratori erano seduti alle loro postazioni, intenti a cucire e tagliare. Altri invece non erano al lavoro ma nel dormitorio - abusivo- allestito all'interno del capannone comprensivo anche di una cucina. E su 27 dipendenti - tutti cittadini di origine cinese - impiegati all'interno dell'attività gestita da un imprenditore di origine asiatica, 5 erano privi di contratto. E ancora telecamere nasoste per controllare a distanza i dipendenti.

Questa la scoperta fatta dai carabinieri della compagnia di Desio insieme ai militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano all'interno di un'azienda tessile gestita da un imprenditore di origine asiatica a Lissone. Secondo quanto ricostruito dall'Arma, i lavoratori alloggiavano all’interno di un piccolo dormitorio ricavato all’interno dello stesso capannone, ai limiti delle normali condizioni di igiene con impianti elettrici non a norma. La produzione dell'azienda - secondo quanto accertato - era destinata alla filiera tessile della moda made in Italy e delle grandi firme. 

L'attività produttiva è stata sospesa e sono scattate multe per 55mila euro. 

* Le immagini, come comunicato dal comando dell'Arma, sono foto di repertorio *

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