rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro / Agrate Brianza

"Ritirate i licenziamenti", lavoratori in strada per protestare contro i 42 posti a rischio

Il presidio della Fiom Cgil di Monza e Brianza è andato in scena giovedì mattina per chiedere il ritiro della procedura di licenziamento collettivo da parte dell'azienda

“Il futuro si crea investendo, non licenziando!”. Striscioni, cartelli con slogan e bandiere giovedì mattina davanti ai cancelli della Commscope di Agrate Brianza, l’azienda che nei giorni scorsi ha annunciato 42 licenziamenti. Al presidio, organizzato dalla Fiom Cgil di Monza e Brianza, con la RSU dell’Azienda, ha visto la partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori per lanciare nuovamente un appello alla proprietà per il ritiro dei licenziamenti.

“Sono usciti tutti i lavoratori che potevano uscire e siamo qui, davanti ai cancelli, per chiedere all’azienda di ritirare i licenziamenti” ha commentato Mauro Castelli della Fiom Cgil Brianza, esprimendo soddisfazione per la riuscita della manifestazione. Al presidio ha preso parte anche il sindaco della città di Agrate Brianza, Simone Sironi, che ha assicurato il proprio sostegno alla causa delle lavoratrici e dei lavoratori. “Noi abbiamo un incontro fissato in Assolombarda lunedì – spiega Castelli – la nostra richiesta è di ritirare i licenziamenti e di aprire la cassa integrazione”.

I 42 posti di lavoro a rischio

Sono 42 i lavoratori della Commscope Italy srl di Agrate per i quali nelle scorse settimane è stata aperta una procedura di licenziamento collettivo. Su 158 lavoratori della fabbrica di Agrate Brianza 42 rimarranno a casa. Da quanto riferiscono Rsu Fiom Cgil Commscope e la Fiom Cgil Monza e Brianza l'azienda navigherebbe in buone acque. Tanto che negli ultimi tre anni avrebbe realizzato, a livello dell’unità di Agrate, utili per complessivi 20 milioni e 500 mila euro. 

"L’azienda ha circoscritto la procedura di licenziamento agli addetti dedicati alla business unit Filtri - aveva spiegato una nota del sindacato -. Che nel triennio precedente ha subito una riduzione dei ricavi, il che ha portato la direzione aziendale a programmare una riorganizzazione che prevede la delocalizzazione di alcune delle attività, attualmente svolte presso il sito di Agrate, presso altri stabilimenti del gruppo ubicati in Cina ed in India. Una motivazione esclusivamente economico finanziaria, con pesantissime ricadute occupazionali sul sito di Agrate, che ha provocato l’immediata risposta da parte di tutti i dipendenti".

La Fiom Cgil di Monza, unitamente alla Rsu aziendale, nel corso dei primi incontri con la direzione ha chiesto il ritiro della procedura di licenziamento e l’utilizzo di strumenti alternativi (quali la cassa integrazione per riorganizzazione aziendale) per cercare di ridurre nel tempo l’impatto degli esuberi. Il confronto tra le parti si è avviato immediatamente dopo la data di apertura della procedura di licenziamento e proseguirà il prossimo 17 ottobre presso la sede di Assolombarda Milano.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Ritirate i licenziamenti", lavoratori in strada per protestare contro i 42 posti a rischio

MonzaToday è in caricamento