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Riva Acciaio, Maroni replica: "I lavoratori vanno tutelati"

Dopo l'annuncio della chiusura degli stabilimenti da parte del gruppo siderurgico il governatore della Regione, Roberto Maroni, è pronto a dare battaglia

“Non si possono accettare ricatti. I lavoratori vanno tutelati fino in fondo”.

Con queste parole il governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, ha risposto alla decisione della famiglia Riva, che gestisce il gruppo siderurgico a cui appartiene l’Ilva, di fermare la produzione e di cessare l’attività in tutti gli stabilimenti.

Quella che per l’azienda è una scelta inevitabile a causa del sequestro di 916 milioni di euro effettuato dalla Guardia di Finanza su disposizione del gp di Taranto Todisco che, spiega il gruppo in una nota, “determina il blocco delle attività bancarie, impedendo pertanto la normale prosecuzione operativa della Società”, per 720 lavoratori in Lombardia significa perdere il lavoro.

Sono cinque infatti gli stabilimenti presenti nella regione di cui tre a Brescia, uno a Varese e uno ad Annone Brianza, nel Lecchese.

Sulla questione ha fatto sentire la sua voce anche il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni che ha dichiarato: ''Non accetteremo che sia questa la fine della già intricata vicenda che il gruppo sta vivendo''. Petteni ha inviato una lettera a Maroni firmata anche da Nicola Alberta, segretario Fim-Cisl Lombardia. I due dirigenti sindacali chiedono al governatore un intervento immediato nei confronti del governo.

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