"Siamo in ritardo con gli aiuti: il mondo della ristorazione rischia di fallire"
Dalla Brianza il grido d'allarme della categoria: "Rischiamo di chiudere per sempre"
"Siamo alla terza stagione di emergenza covid, in una situazione di lockdown mascherato, e il governo alle misure sanitarie deve far corrispondere nuove misure economiche per sostenere il comparto della ristorazione, ossatura del paese. Non c’è più tempo, è già tardi. Il Centro studi di MIO (Movimento Ospetalità Impresa) Italia sta monitorando, giorno per giorno, la situazione". Il grido d'allarme arriva anche dalla Brianza da Salvatore Bongiovanni, ristoratore e referente e delegato del MIO per la Lombardia.
Bongiovanni raccoglie e condivide l'allarme già lanciato da Paolo Bianchini, presidente dell'associazione Movimento Imprese Ospitalità. "Sentiamo parlare genericamente di aiuti alle imprese, ma non c’è nulla di chiaro, nemmeno sui destinatari previsti - spiega il ristoratore brianzolo -. E mentre le piccole aziende continuano a fallire, tanti parlamentari ed esponenti del governo sembrano più interessati ai propri destini politici che ad altro. Quello che urge, invece, è uno scostamento di bilancio ad hoc per il comparto della ristorazione. Siamo già in ritardo: servono risposte urgenti".
Risposte, o meglio proposte, che l'associazione già da tempo ha inviato al governo. Interventi concreti per evitare che il mondo della ristoranti (ristoranti, pizzerie, bar, pub) fallisca e che migliaia di piccoli imprenditori debbano abbassare definitivamente la saracinesca. Sono cinque i punti che il MIO ha individuato e che inoltra al governo per salvare il settore: prolungare per il 2022 le moratorie sui prestiti alle piccole e medie imprese; reintrodurre il credito d’imposta sugli affitti dei locali; indennizzi veloci e a fondo perduto, per coprire le perdite di dicembre 2021 e del primo trimestre 2022; abbassamento dell’Iva dal 10 al 5%; cassa integrazione in deroga.