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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La crisi toglie la casa: Monza è la seconda città italiana per sfratti

L'analisi di "Solo Affitti": Monza è la seconda città in Italia - dopo Cosenza - per incidenza degli sfratti rispetto al numero di famiglie che vivono in affitto. L'agenzia: "La crisi mette in difficoltà gli inquilini"

La crisi che morde. Le amministrazioni spesso disattente. E i proprietari di casa che, giustamente, fanno valere i propri diritti. Tutti ingredienti di un cocktail potenzialmente letale per gli inquilini monzesi e brianzoli, che sono tra i più a rischio sfratto in Italia. 

Monza Brianza, infatti, è la seconda provincia per l’elevata incidenza degli sfratti rispetto al numero di famiglie che vivono in affitto. A far compagnia a Monza, nello studio di “Solo Affitti” - uno franchising immobiliare specializzato nelle locazioni -, sono Cosenza, prima, e Avellino, terza. 

“Incrociando i dati Istat sulle famiglie in affitto e quelli del Ministero dell’Interno sul numero assoluto degli sfratti – spiega Isabella Tulipano, responsabile comunicazione di Solo Affitti – ci siamo resi conto che in alcune realtà la concentrazione di sfratti nel 2014 è nettamente più pesante rispetto alla concentrazione di affittuari, talvolta anche in province che non ci saremmo aspettati”. 

L’agenzia immobiliare ha paragonato le posizioni di ciascuna provincia tra la graduatoria inerente l’incidenza degli sfratti e quella relativa al tasso di famiglie in affitto. Nell’analisi condotta, l’Italia è stata equamente ripartita in tre categorie di province: alcune ad elevata intensità di rischio sfratto, altre a bassa rischiosità e altre ancora dove c’è sostanziale coerenza fra quota di famiglie in affitto e incidenza degli di sfratti.

Monza, evidentemente, si trova nella zona ad “elevata intensità di rischio sfratto”, con un +71 di “scostamento”, il coefficiente calcolato da “Solo Affitti” confrontando la graduatoria provinciale sul numero delle famiglie in affitto e la graduatoria sul numero assoluto degli sfratti. 
 
“In alcune province ad aggravare la situazione – fa notare Tulipano – potrebbe aver contributo il mancato rinnovo dei prezzi del canone concordato, come a Monza fermi dal 2005 e rinnovati da pochi mesi, ad Avellino non aggiornati da sedici anni, ma anche a Prato dove i prezzi non vengono rinnovati dal 2003, piuttosto che a Frosinone dove siamo fermi al 2004”. 
 
“Guardando a fattori socio-economici – aggiunge Isabella Tulipano - notiamo come siano ben posizionate le città del Trentino, dove la situazione reddituale è migliore e non ci sono particolari criticità legate alla morosità. Le cose vanno peggio in realtà toscane, calabresi, pugliesi, dove evidentemente la crisi ha messo di più in difficoltà gli inquilini e la morosità incolpevole risulta più intensa”.
 
“Il governo – afferma Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti - cerca di far fronte alla situazione degli sfratti riprendendo il fondo stanziato a favore degli inquilini morosi incolpevoli con quasi 33 milioni a disposizione quest’anno per tutta l’Italia, ma oltre a politiche “riparatorie” sarebbe fondamentale adottare politiche preventive. Se guardiamo al resto d’Europa il governo nazionale e le istituzioni locali hanno ancora molta strada da fare: per disegnare politiche efficaci sugli affitti con procedure di sfratto più snelle e certe, fondi di garanzia pubblici destinati agli sfratti, dotazione di case popolari e alloggi affittati a canone sociale, agenzie per l’affitto nei comuni capoluogo delle province ad elevata incidenza di sfratti, aggiornamento tempestivo degli accordi territoriali per i canoni concordati”.

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