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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Rêverie", l’opera dell’artista Eugenio Spreafico donata al comune

Il quadro entrerà a pieno titolo nel patrimonio dei musei civici

Le raccolte dei Musei Civici cittadini si arricchiscono con una nuova opera donata al Comune: “Rêverie. Ritratto di donna con violetta”, un olio su tela di 85x50 centimetri realizzato dal pittore di origine monzese Eugenio Spreafico, artista rappresentativo del panorama artistico del secondo Ottocento lombardo. Il valore stimato dell’opera è di circa 35mila euro. Con una delibera di Giunta comunale dello scorso 7 giugno il Comune ha accettato la donazione dell’opera per volontà dei nipoti Giorgio Aldo e Milena Camparada, che l’avevano custodita finora nella collezione di famiglia.

Un arricchimento per la città e i musei civici

L’acquisizione rappresenta un arricchimento culturale per la città, che testimonia l’attaccamento del pittore alla terra di Teodolinda, celebrato anche attraverso l’allestimento della mostra in suo ricordo ‘Eugenio Spreafico 1856/1919’ che si è tenuta al Serrone della Villa Reale nel 1989. Chi era Eugenio Spreafico (Monza, 1856 – Magreglio - Como, 1919). Nato a Monza il 2 aprile 1856, vi risiede per diverso tempo. Si forma presso l’Accademia di Brera a Milano, dove è allievo di Bertini e Casnedi. Espone per la prima volta a Brera nel 1880. I suoi paesaggi raffigurano principalmente la campagna lombarda, Monza e l’area intorno a Magreglio nei pressi del Lago di Como.

Il quadro donato

La pittura di Spreafico ha toni realistici con intenti fortemente narrativi, che pongono particolare attenzione alle problematiche sociali, quali il lavoro nei campi svolto dalle donne e i disagi che dovevano affrontare. Ma è anche un artista paesaggista, che trae ispirazione dalla sua Brianza con i suoi laghi e la sua vegetazione. Rêverie, la donna al centro. Un olio su tela di dimensioni 85 x 50 cm realizzato nel 1891 da Spreafico e donato al Comune dalla famiglia Camparada, proprietaria del dipinto. Legato al tema della figura femminile colta in un momento di riflessione molto apprezzato nella pittura milanese dell’ultimo decennio dell’Ottocento (il titolo Rêverie rimanda espressamente all’abbandono alla fantasticheria, al sogno), l’opera rappresenta una giovane donna elegantemente vestita in un interno, adagiata su un divano.

Protagonista una figura femminile 

La donna fissa lo sguardo nel vuoto, tenendo fra le dita un mazzolino di violette: la luce soffusa e i colori spenti mettono in evidenza il volto, l’espressione degli occhi, le mani delicate, la fede al dito. Sebbene il pittore – oltre che grande interprete della realtà monzese di fine Ottocento – fosse un fine ritrattista, la tela rientra più coerentemente nella produzione di genere, alla quale Spreafico si dedicò ampiamente, rispondendo al gusto di una committenza elegante che prediligeva temi intimistici, vicini a suggestioni letterarie. Il quadro fu esposto da Eugenio Spreafico alla I Triennale di Belle Arti a Brera del 1891 e in occasione dell’importante mostra “Eugenio Spreafico 1856-1919" realizzata nel 1989.

Le altre opere monzesi di Spreafico

La donazione va ad arricchire la già cospicua collezione di opere dell’artista presente nelle civiche raccolte; nelle sale del museo i visitatori possono ammirare in esposizione permanente capolavori come Dal lavoro. Il ritorno dalla filanda e Dolori. La sagra dei morti, oltre al celebre trittico con Le guardiane delle oche e dei tacchini e il Ritratto di Giulio Carlo Silva.

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