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Tre mesi di eventi in Villa Reale nel segno di Napoleone

Un ricco calendario di iniziative organizzate da alcune associazioni culturali monzesi

Monza rende omaggio al bicentenario della morte di Napoleone con una carrellata di eventi (tutti ad ingresso gratuito)  in Villa Reale. Ma non solo.

Dal 20 giugno al 26 settembre si svolgeranno, nella suggestiva cornice della Villa del Piermarini, una serie di iniziative promosse da numerose associazioni culturali monzesi (Amici dei Musei, Amici della Musica, Associazione Art-U, Associazione Mazziniana Italiana, Associazione Mnemosyne, Centro Culturale Ricerca CCR, Circolo Fotografico Monzese, Comitato per il Parco, Comitato per la Rievocazione storica, Corale Monzese, GAAM Gruppo Associazioni Artistiche Monzesi, Gioventù Musicale d’Italia, Il soffio d’Artemisia, Italia Nostra, La Casa della Poesia, Monza Regale, Poesia- Presente Mille Gru, Pro Monza).

“Una grande occasione di rilancio della Villa Reale, che permetterà ai cittadini monzesi e ai visitatori della nostra città di fruire di un importante patrimonio storico artistico – spiegano gli organizzatori -. Conferenze, rappresentazioni teatrali, concerti, video, presentazione di libri, laboratori per bambini, visite guidate”. Il tutto con il solo obiettivo di conoscere figura di Napoleone e il suo legame con Monza.(Naturalmente nel pieno rispetto delle prescrizioni covid.

Perché la città di Teodolinda, proprio durante l’epoca napoleonica, ha segnato l’avvio di un rilancio. “La scelta di Eugenio de Beauharnais, dal 1805 Vicerè d’Italia, di fissare nella Villa Reale la propria residenza estiva segnò irreversibilmente la storia di Monza – proseguono -. Proiettata con la realizzazione del Parco e il consolidarsi della vita di corte, in una dimensione di prestigio internazionale.La Villa, ribattezzata “Palazzo Reale”, divenne teatro di ricevimenti in grande stile, sede di incontri delle emergenti èlites europee.               

E a Monza Napoleone venne nel maggio 1805 insieme all’imperatrice Giuseppina, ospiti nella reggia monzese. Napoleone ritornò due anni dopo. Il rapporto tra la città e l’imperatore si strinse definitivamente con il recupero, nell’incoronazione di Napoleone a re d’Italia, dell’antico simbolo della liturgia imperiale germanica, la corona ferrea. Grazie all’Imperatore dei francesi, ed alla predilezione che per essa nutrì il suo rappresentante in Italia, Monza conobbe un’importanza tale da risvegliare il suo sopito splendore. 

“A seguito dell’incoronazione di Napoleone Monza  era stata fregiata del titolo di città imperiale, ed era capoluogo del distretto che comprendeva anche Vimercate e Gorgonzola – proseguono gli organizzatori -. La popolazione monzese si aggirava intorno alle 12 mila anime.  Durante l’età napoleonica Monza visse un periodo di intensi lavori pubblici. La demolizione delle mura trecentesche, deliberata dal Consiglio Cittadino nel 1807, segnò l’avvio di un processo di grandi modifiche e di ampliamenti che mutarono il volto del borgo medievale.                                                                                                                

 Nacquero dimore signorili e numerosi villini appena fuori dalla vecchia cerchia, senza contare i nuovi opifici, segno di uno sviluppo manifatturiero e di un mutamento del contesto sociale, in cui molti artigiani e mercanti si andavano trasformando in operai e in piccoli imprenditori.                                                                                                                     

Fra il 1810 e il 1812 tutto il centro di Monza fu riordinato e poté finalmente contare su una rete di vie agevolmente transitabili e sicure per il passaggio di carrozze, carri e pedoni, con la realizzazione dei primi marciapiedi in città. L’abbellimento e l’arricchimento della Villa Reale, la costruzione dello sconfinato Parco, la realizzazione di piazza Augusta Amalia (attuale piazza Citterio – Re de sas) e dei Boschetti Reali . 

Il debutto il 20 giugno: il pomeriggio passeggiate botaniche nei Giardini Reali e alle 17.30 nel Salone d'onore la conferenza dal titolo "Napoleone in Italia rivoluzionario o conquistatore?".

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