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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Gli adolescenti e lo smartphone: ecco come utilizzano la tecnologia a scuola

Lo smartphone è sempre più considerato uno strumento didattico, anche dai professori: ecco quali sono i suoi punti di forza

Non solo carta e penna, ma anche smartphone. Sì, la scuola ora è moderna, e lo dimostra una ricerca di Skuola.net in collaborazione con Wiko, la quale rivela che 7 studenti su 10 usano il proprio device per la didattica con i professori.

Compagno inseparabile, lo smartphone viene considerato dalla generazione Z un vero e proprio amico, al punto da essere utilizzato anche per studiare. Carenza di infrastrutture e utilizzo dello smartphone anche tra gli stessi professori sono i motivi per i quali questo strumento entra di diritto a far parte del materiale didattico. Secondo quello che raccontano gli studenti che hanno partecipato al sondaggio di Skuola.net, il 13% di loro ha un intero corpo docente che crede fermamente nell’utilizzo del cellulare come supporto alle loro spiegazioni: un dato, questo, in crescita con il crescere dell’età degli alunni. Gli studenti del quinto anno di superiori che utilizzano il loro device insieme ai prof coprono infatti una percentuale del 20%.

La maggior parte degli studenti intervistati (dal 58% al 69% in base all’età), ha dichiarato di avere almeno una parte dei professori a favore dell’utilizzo dello smartphone, mentre il 29% di loro è costretto a metterlo via durante le lezioni.

Il 51% del suo utilizzo va per approfondire le lezioni, il 20% per prendere appunti e organizzare il lavoro, mentre il restante 19% usa apposite app per spiegazioni ed esercizi

Sempre più considerato elemento necessario del corredo scolastico, lo smartphone viene acquistato già dagli studenti delle scuole medie, tra i quali il dato sale al 17%.

Nella scelta del loro nuovo compagno di vita quotidiana, il 51% dei ragazzi intervistati non bada alla marca, scegliendo modelli meno noti a patto che siano ben recensiti. Un’altra caratteristica ritenuta molto importante dalla generazione X è la capacità di memoria, considerata un’esigenza principale.

Per quanto riguarda il discorso privacy invece, il 25% dei ragazzi rende accessibili a tutti i propri contenuti attraverso i social, dato che sale al 29% per la fascia tra i 18 e i 20 anni.

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