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Non lontano da Monza nasce un frutteto con oltre 6mila ciliegi

Un progetto appena avviato e che porterà i primi frutti tra pochi anni

Un ciliegeto con oltre 6mila piante di Prunus avium recentemente piantati su una superficie di circa 10 ettari. Questa la scommessa che l'azienda agricola "La Balossa" ha avviato all'interno dell'Area Balossa al Parco Nord Milano.

La presentazione ufficiale del progetto - chiamato CiliegiaMI - è avvenuta nella mattinata di mercoledì 23 marzo, alla presenza di Fabio Rolfi, assessore all'Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi di Regione Lombardia, dei sindaci e dei referenti istituzionali dei comuni limitrofi di Cormano, Novate Milanese, Cusano Milanino, Cinisello Balsamo e dei rappresentanti della Società agricola 'La Balossa'. 

"Abbiamo creato questo frutteto - raccontano Nicola Micheletti e Matteo Locatelli di CiliegiaMI - selezionando 20 varietà per gusto e consistenza. A oggi abbiamo piantato 2.500 alberi e completeremo il frutteto arrivando a 6.000 ciliegi entro fine 2023. Gli alberi daranno frutti dal quarto anno e il frutteto sarà aperto al pubblico così che i cittadini potranno raccogliere direttamente dalla pianta i cestini di ciliegie che prenoteranno su una piattaforma online. Con CiliegiaMI vogliamo promuovere una nuova modalità di approvvigionamento portando la filiera sul territorio e sostenendo al contempo delle collaborazioni con altri agricoltori, favorendo la creazione di una rete di produttori in città".

"Abbiamo sempre dato spazio all'orticoltura urbana - ha spiegato Riccardo Gini, Direttore di Parco Nord Milano - gestendo oltre 600 parcelle di orti e attraverso l'Orto comune Niguarda promuoviamo esperienze orticole collettive. Con le aree della Balossa - ha chiosato - stiamo sperimentando anche una nuova agricoltura urbana".

La pandemia ha fatto registrare un aumento del numero delle imprese agricole che praticano la vendita diretta, i produttori che nel 2020 hanno scelto di accorciare la filiera sono aumentati di circa il 5% rispetto all'anno precedente. Mediamente chi ha adottato il canale di vendita diretta vi destina l'82% della produzione aziendale, diventando così il terzo canale scelto dagli agricoltori, dopo il conferimento a cooperative e consorzi e la vendita a grossisti e intermediari commerciali (dati Cia 2020).

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