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Smog, a Monza è ancora "emergenza", valori tre volte oltre il limite

Sabato 30 gennaio 2016 la centralina di via Machiavelli ha registrato un livello di Pm10 pari a 172 microgrammi/metrocubo. Legambiente lancia l'allarme

Sono giorni neri per lo smog a Monza e Brianza. L'emergenza inquinamento non allenta la morsa sul territorio e l'assenza di precipitazioni peggiora inevitabilmente la qualità dell'aria. Mentre a Milano e nell'hinterland si stanno adottando le prime misure per frenare il fenomeno, a Monza, nonostante i dati preoccupanti e gli appelli di Legamebiente, non è stata disposta alcuna misura anti-smog e non sono entrati in vigore divieti. A Milano da lunedì 1 febbraio, in tutta la città, e non solo in Area C come normalmente avviene, non potranno circolare i veicoli diesel Euro 3 senza filtro antiparticolato, dalle 8.30 alle 18 se privati, dalle 7.30 alle 10 se commerciali. Il riscaldamento, come previsto dal protocollo anti smog della città metropolitana, sarà diminuito di un grado e passerà da 20 a 19 gradi centigradi, con 2 gradi di tolleranza e l'accensione degli impianti si ridurrà da 14 a 12 ore al giorno.

I dati ufficiali dell'Arpa anche per Monza non sono affatto confortanti e soltanto negli ultimi due giorni i valori monitorati nella stazione di rilevamento di via Machiavelli sono apparsi superiori al limite massimo consentito di 50 microgrammi al metrocubo. Nella giornata di sabato 30 gennaio 2016 addirittura la stazione ha rilevato un picco di Pm10 pari a 172, più di tre volte superiore rispetto al limite di legge consentito. La situazione non è migliorata di molto nemmeno domenica quando l'inquinamento nel capoluogo brianzolo si è attestato intorno a 100 microgrammi di Pm10 al metrocubo. A lanciare l'allarme è il circolo monzese di Legamebiente che sabato, in occasione del decimo giorno consecutivo di superamento del limite per l'inquinamento in città, ha rivolto un appello all'amministrazione per frenare l'emergenza. 

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Gli ambientalisti inoltre hanno inviato ai sindaci lombardi un appello che suggerisce nove misure essenziali da adottare nel caso in cui i valori registrati siano oltre i limiti consentiti. 

LE NOVE MOSSE DI LEGAMBIENTE

1. I comuni sottoscrivano al più presto i protocolli per gli interventi urgenti in materia di inquinamento atmosferico. Ci riferiamo in particolare a quelli proposti dalla Città metropolitana milanese e dalla provincia di Bergamo che dettano prescrizioni concertate in caso di emergenza smog;

2. si invitino i cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici locali anche tramite l’adozione di agevolazioni tariffarie concordate con le aziende di trasporto pubblico. Un piccolo contributo questo che si metterà in atto una maggiore sensibilizzazione sul tema;

3. si istituiscano da subito le aree di divieto al traffico. Pensiamo, in particolare, a fasce di protezione attorno agli edifici scolastici – Area B, Area Bambino – vietando il parcheggio in prossimità delle entrate, favorendo la messa in pratica dei Pedibus e dell’uso della bicicletta; 

4. si potenzino (e/o si introducano) i controlli sui caminetti e le stufe a legna, vietati nel periodo aprile-ottobre;

5. si avvii una campagna straordinaria di controlli sulle caldaie a gasolio;

6. si intensifichino i controlli stradali sulle auto inquinanti oggetto dei divieti di circolazione regionale;

7. si riducano le velocità degli autoveicoli in città, si facciano rispettare i limiti già imposti e si vieti il transito ai veicoli diesel, indicando, ad esempio per gli autotrasportatori, fasce orarie per il carico e scarico al di fuori di quelle di maggiore concentrazioni di polveri;

8. si potenzino le piste ciclabili e le aree a 30 km/h;

9. dal 10° giorno consecutivo anche se feriale, si attivi il blocco totale del traffico a fasce orarie predefinite (ipotizziamo 9,00-12,00, 14,00-17,00), chiedendo contestualmente l’aumento delle corse del trasporto pubblico per attenuare i disagi per i cittadini.

“Quelle che chiediamo agli amministratori di prendere in considerazione – ha sottolineato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - sono misure che si devono aggiungere a quelle strutturali, per queste ultime dovrebbe essere fruttato il tempo tra un’emergenza e l’altra, considerata la complessità degli interventi. Dobbiamo agire subito e con la giusta urgenza, visto che questa potrebbe essere la prima di una serie di emergenze che ci troveremo ad affrontare in questo 2016”.

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