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Le associazioni ambientaliste bocciano il Milano Monza Open-Air Motor Show

L'evento a Monza si svolgerà (a porte chiuse) in Autodromo

Le associazioni ambientaliste bocciano il  Milano Monza Open-Air Motor Show che, nel pieno rispetto delle prescrizioni anti contagio, si svolgerà all’aperto dal 10 al 13 giugno.

Gli ambientalisti chiedono al governatore Attilio Fontana, al sindaco di Milano Beppe Sala e a quello di Monza Dario Allevi di ripensare al sostegno concesso alla manifestazione che gode del patrocinio dei tre enti. L’evento, più volte rinviato a causa della pandemia, si caratterizzerà per un’edizione all’aperto con l’esposizione di automobili in aree pedonali. A Milano 3 km di vetrine in mezzo alla strada da San Babila attraverso Piazza Duomo, fino al Castello Sforzesco.

A Monza la manifestazione si svolgerà in Autodromo con le attività in pista (a porte chiuse). Venerdì 11 giugno passerella in pista (su invito), e domenica 13 giugno raduno delle auto classiche (sempre a porte chiuse).

“Per rendere le città sostenibili, sicure, vivibili per tutte le persone, occorre diminuire il tasso di motorizzazione privata – si legge nel comunicato stampa di Legambiente Lombardia che vede tra i firmatari anche Circolo Legambiente A.Langer Monza; Fiab MonzainBici; Comitato Parco di Monza; Comitato "Villa Reale è anche mia" - non incoraggiarlo con iniziative che vanno in contraddizione con le linee guida del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) approvato dallo stesso Comune di Milano nel 2020. Milano è inoltre in evidenza nella rete globale C40 Cities e già nel 2000 aveva sottoscritto la Carta di Aalborg (Carta delle città europee per uno sviluppo durevole e sostenibile)".

"Le città europee (Berlino, Berna, Vienna, Francoforte, solo per fare alcuni esempi) - si legge ancora nella nota stampa - hanno tassi di motorizzazione privata molto inferiori a quello delle città italiane che, come si evince anche dalla recente ricerca di Legambiente Clean Cities (2021), soffrono di un notevole ritardo. L’italia è uno dei paesi con il più alto tasso di motorizzazione in Europa, con 656 automobili ogni 1000 abitanti (Milano: 495)”.

Gli ambientalisti solleticano un cambio di rotta con l’organizzazione anche di eventi che promuovano una mobilità lenta. “In attesa che anche l’Italia prenda posizione sulla proposta di vietare la vendita di veicoli diesel e benzina al 2030 in Europa  - scrivono gli ambinetalisti  - attualmente sottoscritta da nove paesi UE, i danni di una motorizzazione eccessiva continuano a essere ingenti e sotto gli occhi di tutti: incidenti, congestione, inquinamento, alterazione del clima, mancanza di spazio per attività commerciali e per il benessere, bolle di calore, cementificazione, consumo di suolo”.

I detrattori sottolineano anche gli effetti negativi sull’ambiente con una Pianura Padana altamente inquinata che già nel 2019 risultava la terza città più inquinata d’Italia.

“Serve invece più coerenza: Milano non può sostenere la sua immagine green e sostenibile se al contempo patrocina un evento come il Milano Monza Open-Air Motor Show. Piuttosto, promuova in sede regionale e nazionale il modello di Città 30 Km/h: una città efficiente, sana, produttiva e sicura per tutte le età e le abilità, con sempre più trasporto collettivo, uscendo dalla logica di città parcheggio e autodromo o, come in questo caso, di città autosalone”.

Il pomeriggio di sabato 12 giugno le associazioni invitano tutti i cittadini a visitare il Motorshow in modo consapevole e critico, cercando i QRCode che spiegano i reali effetti di una motorizzazione indiscriminata, per mostrare che un altro mondo (e modo di spostarsi) è possibile.

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