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Mercoledì, 22 Marzo 2023
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Maxiprovincia, domani la svolta. PD, quanta confusione

"Perchè un no a priori"? . Parola di Gigi Ponti, sindaco di Cesano Maderno e segretario provinciale. "Il PD è favorevole - dice Ponti in un comunicato diffuso oggi pomeriggio - a cambiamenti che aiutino i cittadini in modo più diretto". Ma pochi giorni fa Scanagatti si era detto fermamente contrario

MONZA - Maxi provincia con Como e Varese, che confusione. La novità è di oggi. "Perchè un no a priori"? . Parola di Gigi Ponti, sindaco di Cesano Maderno e segretario provinciale del Pd. "Il PD è favorevole - dice Ponti in un comunicato diffuso nel pomeriggio -  a cambiamenti che aiutino i cittadini in modo più diretto e facciano crescere la competitività del territorio e da questo punto di vista una provincia così grande e importante introdurrebbe aspetti di interesse da valutare seriamente". Ponti prosegue il ragionamento guardando al peso specifico: "La Provincia aprirebbe un dialogo forte con Milano e non potrebbe essere snobbata da nessuno. Sarebbe - argomenta l'ex candidato alla presidenza di Palazzo Grossi - una provincia all'avanguardia nel lavoro e nei servizi che potrebbe rafforzare il ruolo dei Comuni portando le grandi città (gli attuali capoluoghi) a dover fare rete senza inutili primazie. Monza ne uscirebbe senza dubbio rafforzata".

PRETATTICA? - Ma pochi giorni fa, alla notizia della bozza preparata dall'Ufficio di presidenza del CAL ( Consiglio per le Autonomie Locali) il sindaco di Monza Roberto Scanagatti, anche lui tesserato PD e non certo un novellino, si era opposto con convinzione. Pretattica da parte di chi già sogna un futuro da leader per la città di Monza? Forse. Scanagatti non è di primo pelo, e sa bene che affrontare di petto Como Varese e Lecco  tutte assieme significa schiantarsi. Meglio un passo indietro oggi, potrebbe essere il ragionamento, per farne tre avanti domani.

PIU' POTERI AI COMUNI - Cosa pensi il sindaco realmente non è però dato sapere. Un dato  invece è certo: le posizioni nel partito sono molteplici e differenti. In sintesi: a livello nazionale, il PD sostiene Monti e la politica di riordino. A livello regionale,  nella medesima nota diffusa oggi pomeriggio si esprime Enrico Brambilla, consigliere al Pirellone, con una  laconica presa d'atto che evita però accuratamente di assumere una posizione. "Bisogna fare una legge regionale di riordino che sostenga le aggregazioni  e le unioni dei comuni" - spiega Brambilla,  che afferma di avere già una bozza pronta.  A livello locale, sulla stessa linea si colloca Roberto Rampi, vicesindaco di Vimercate e coordinatore del gruppo di lavoro del PD MB sul tema delle province. Anche Rampi propone un aumento delle competenze attribuite ai Comuni, e quindi delle relative risorse, per compensare l'allontanamento.

RIUNIONE - Ne sapremo di più domani, quando le delegazioni di tutte le province lombarde torneranno a Milano per discutere la proposta di riordino dell'ufficio di presidenza. Facile immaginarsi il clima: quasi tutti sono scontenti, e cercheranno di spuntare per sè le migliori condizioni. Per Como significherebbe restare capoluogo, per Varese pure: entrambe hanno già detto chiaramente e a tutti i livelli che con Monza non vogliono stare.

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