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Bufera su Alberto Mariani (Lega) accusato di discriminare i rom

Al consigliere comunale arriva una comunicazione dell'ufficio nazionale antidiscriminazioni: "La invitiamo a dare messaggi diversi alla collettività". Lui non ci sta

Scoppia il caso di Alberto Mariani. Il consigliere comunale della Lega Nord è stato oggetto delle attenzioni dell'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, un organismo istituito presso la presidenza del consiglio dei ministri. Motivo? Una sua dichiarazione "accesa" contro i rom. Ma Mariani non si sente affatto colpevole.

Come si legge nel documento che gli è stato recapitato, avrebbe detto: "Gli zingari intimoriscono gli anziani insistendo nel chiedere l'elemosina, entrando nei negozi sporcando e creando problemi. Senza contare che soprattutto nella zona di via Boito ci sono stati esercizi che hanno dovuto attivare servizi di vigilanza privata per evitare piccoli furti".

Da qui l'invito al consigliere, da parte dell'ufficio antidiscriminazioni, a "trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore, ispirati ai valori del dialogo, della tolleranza e della convivenza pacifica tra le persone". Insomma, una "bacchettata" in piena regola. Ma la Lega Nord di Monza non ci sta e così si è presentata in massa, giovedì sera, alla seduta del consiglio comunale. Almeno trenta militanti (tra cui l'ex sindaco Marco Mariani) tra il pubblico a sostenere il consigliere. Che non si dà per vinto e ritiene di non avere affatto affermato frasi discriminatorie.

Con lui anche Massimiliano Romeo, brianzolo e capogruppo del Carroccio in regione. "Forse sarebbe stato meglio che la presidenza del consiglio scrivesse a  tutte le comunità rom - afferma - invitandole al dialogo, tolleranza e convivenza pacifica e magari, aggiungo io, anche all’integrazione e al rispetto delle leggi".

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