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"Ecco perché Allevi ha perso" secondo l'ala cattolica del centrodestra

L'invito al neoeletto a "governare con saggezza e non secondo l'ideologia"

"Caro sindaco Pilotto ci auguriamo che nel prossimo lustro di amministrazione prevalga un approccio orientato alla saggezza e non all'ideologia coinvolgendo le minoranze nella gestione della cosa pubblica". Questo l'invito che arriva al neosindaco di Monza da Mario Pennacchioni, referente regionale di Democrazia e Sussidiarietà. L'ala cattolica del centrodestra che aveva appoggiato il sindaco uscente Dario Allevi - e in particolare l'ex assessore Pier Franco Maffè - fin da subito si era schierata contro l'entrata di Paolo Piffer nella coalizione formata da Forza Italia, Fratelli d'Italia, Lega e Noi con Dario Allevi.

E Pennacchione reputa che, proprio tra le cause della sconfitta, ci sia la scelta di aprire le porte a Piffer. "Il risultato del ballottaggio alle amministrative di Monza, che ha ribaltato il risultato del primo turno facendo prevalere Pilotto su Allevi, non ha che confermato la valutazione espressa pubblicamente da Democrazia e Sussidiarietà, sulla incongruità della scelta di apparentamento con la lista Piffer - spiega -. Il divario di oltre 3.400 voti tra Allevi e Pilotto non può essere ascrivibile al puro assenteismo vacanziero". 

Ma Pennacchioni invita il neosindaco -peraltro professore di religione e vicepreside al liceo classico Zucchi - a non gioire troppo. "Di fatto ha vinto con un suffragio pari al 18,67% degli aventi diritto al voto, riportando, nel ballottaggio, un numero di voti inferiore ad Allevi nel primo turno - aggiunge -. Da parte nostra confermiamo la piena fiducia all’amico Maffè, con cui ci impegneremo per la costruzione di una presenza attiva sul territorio, perché gli ideali di bene comune vengano perseguiti anche in una posizione di opposizione nel consiglio comunale". 

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