rotate-mobile
Politica

Ponzoni si è costituito a Milano, ora è in carcere a Monza

Era all'estero per impegni di lavoro, martedì mattina si è recato alla caserma della guardia di finanza del capoluogo meneghino. Allo stesso tempo si è dimesso da segretario di presidenza del consiglio regionale

Il consigliere regionale del Pdl Massimo Ponzoni si è costituito stamattina presso la caserma della guardia di finanza di Milano, in via Fabio Filzi, non lontano dalla stazione centrale. Sarà trasferito nelle prossime ore nel carcere di Monza. Contemporaneamente Ponzoni si è dimesso da segretario dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale lombardo.

LA LETTERA DELL'EX SOCIO

Ponzoni: ecco la lettera dell'ex socio

Dal gennaio 2010 gli inquirenti hanno in mano una lettera pesantissima, vergata da Sergio Pennati (a sua volta indagato), commercialista di Desio ed ex socio in affari di Ponzoni (gestivano insieme un'immobiliare). Pennati è durissimo contro il consigliere regionale e cita società da cui sarebbero transitati molti soldi per finanziare sia le campagne elettorali sia un altissimo tenore di vita, fatto di case di lusso, automobili di grossa cilindrata ma anche "cocaina e donne".

La lettera è in stile "testamentario": Pennati sembrava avere paura in seguito a minacce dello stesso Ponzoni. Ma gli inquirenti avrebbero a disposizione anche intercettazioni telefoniche da cui, tra l'altro, emergerebbero legami con la 'ndrangheta per le elezioni regionali del 2005.

PD, SEL E IDV: "ELEZIONI". UDC: "GOVERNO DI LARGHE INTESE"

FORMIGONI: "MAI FATTO VACANZE PAGATE DA ALTRI"

Nella lettera è citato anche il governatore Roberto Formigoni: secondo le parole di Pennati, il denaro che transitava nella Mais Immobiliare sarebbe servito a pagare vacanze esotiche a Ponzoni "e al suo capo Formigoni". Sono subito partite richieste di dimissioni da Pd, Sel e Idv ma l'interessato ha smentito seccamente ogni coinvolgimento.

ANNA MANCUSO (FLI): "NON SOSPETTAVAMO NIENTE"

E Anna Mancuso, coordinatrice provinciale di Futuro e Libertà, oggi in una nota precisa che - in vista delle prossime amministrative - "Fli non aprirà le porte a nessun esponente del Pdl che abbia rivestito ruoli nelle istituzioni del nostro territorio e in particolare nella città di Monza. Fli terrà altresì le distanze da tutti i partiti che imbarcheranno fuggiaschi dell'ultima ora".

ANTONINO BRAMBILLA SI DIMETTE

Coinvolto e arrestato nella prima mattina di lunedì anche l'ormai ex vicepresidente della giunta provinciale, Antonino Brambilla, sebbene per fatti che riguardavano i suoi precedenti incarichi presso il comune di Desio. Brambilla si è dimesso dal suo ruolo in giunta nel primo pomeriggio di lunedì.

BANCAROTTA E FAVORI SUI TERRENI

I due filoni dell'inchiesta contro Ponzoni riguardano la bancarotta della società Il Pellicano srl, dichiarata fallita nel 2010, e "la possibilità di determinare almeno in parte i contenuti dei piani di governo del territorio di Desio e Giussano, assicurando ad imprenditori a lui vicini cambi di destinazione di terreni". Ieri sono stati arrestati anche un imprenditore di Bergamo, l'ex sindaco di Giussano (ai domiciliari) e un ex assessore provinciale.

VALANGA DI INDAGATI, SFIORATO IL NIGUARDA

L'inchiesta ha prodotto per ora non solo i cinque arresti, ma anche una "valanga" di indagati, tra cui la moglie, la sorella e il cognato di Massimo Ponzoni. Ma non solo: viene sfiorato anche l'ospedale Niguarda di Milano. Il suo direttore, Pasquale Cannatelli, risulta indagato per una questione di appalti e forniture, insieme a un imprenditore bergamasco che avrebbe finanziato Ponzoni in cambio, appunto, di un percorso "di favore" per diventare fornitore del Niguarda. Il gip scrive che a sua volta "Cannatelli sarebbe stato opportunamente remunerato" da Ponzoni con appartamenti per i figli.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ponzoni si è costituito a Milano, ora è in carcere a Monza

MonzaToday è in caricamento