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Lissone, "guerra" all'elemosina: 'Confiscare i soldi e darli ai poveri'

Venerdì in consiglio la mozione presentata da Daniele Fossati: "Sia vietato l'accattonaggio e i soldi confiscati siano dati ad associazioni che aiutano i poveri"

Rendere la città più sicura. Dare una mano, concreta, a chi vive in condizioni di indigenza. E aiutare, indirettamente, chi ne ha bisogno. Lissone - o almeno una parte di essa -, continua la sua "battaglia" contro l'accattonaggio in città e, sulla scia di quanto succede a Monza già dall'anno scorso, chiede a gran voce un'ordinanza straordinaria per arginare e punire il fenomeno. 

A farsi portavoce del desiderio di parte dei cittadini è stato Daniele Fossati, consigliere Pdl. L'azzurro ha presentato una mozione d'urgenza per risolvere il "problema" dei mendicanti molesti e ha ottenuto che la sua richiesta venisse inserita nell'ordine del giorno del consiglio comunale di venerdì. 

"Nel territorio del comune si rileva la sempre più crescente presenza di persone che esercitano l’accattonaggio inducendo alla pietà popolare - scrive il piddiellino nella sua richiesta - e il fenomeno dell’accattonaggio si manifesta in moltissimi casi come un illecito sfruttamento di minori, disabili ed anziani". 

Categorie sociali "a rischio" che, evidentemente, vanno difese e tutelate. "Tali condotte - continua Fossati - devono essere monitorate opportunamente sia per segnalare eventuali situazioni di effettiva indigenza e, quindi, intervenire con idonee misure sociali, sia per prevenire e contrastare l’insorgenza di fenomeni criminosi". 

Quello dell'accattonaggio, insomma, sembra essere un problema sentito e avvertito dalla popolazione. Tanto da spingere il consigliere a chiedere un'ordinanza urgente, che lui stesso reputa necessaria per "tutelare la tranquillità, la privacy della cittadinanza, l’igiene e la sicurezza delle persone sul territorio comunale". 

Quindi, la richiesta d'intervento vera e propria: "In tutto il territorio - chiede Fossati nella sua mozione - sia fatto divieto a chiunque di esercitare qualsiasi attività di accattonaggio con particolare riferimento alle aree e alle zone prospicienti a edifici di culto, ospedale, ricovero, cimitero, stazione ferroviaria, piazze, parchi e supermercati". 

Fossati, poi, guarda oltre e - con l'aiuto della legge - chiede che l'accattonaggio sia punito "con l'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria - accessoria alla confisca del denaro - da € 25,00 a € 500,00". 

Infine, è lo stesso consigliere a suggerire un utilizzo dei soldi "confiscati". "Chiedo - conclude - che le somme confiscate siano devolute alle associazioni di Lissone che danno aiuto ai poveri". 

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