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Grimoldi: "Ecco perché difficilmente siederò ancora in Parlamento"

Un lungo sfogo del deputato monzese che da oltre 30 anni porta avanti le battaglie della Lega

Si avvicinano le elezioni politiche e c'è chi sa già che, difficilmente, tornerà a sedere tra i banchi romani. Un 'escluso' d'eccellenza quello che ha affidato ai social un lungo sfogo verso quel partito per il quale, da oltre trent'anni, lavora senza sosta. Fin da quando, ragazzino, ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo della politica e che poi è arrivato a ricoprire il ruolo di deputato e di segretario della Lega. Ma il monzese Paolo Grimoldi, classe 1975, difficilmente riuscirà ad arrivare nuovamente a Roma. Ed è lui stesso che si confida e si sfoga sui social coi tantissimi follower che lo seguono. 

Un terzo posto che vale l'esclusione

"Troverete il mio nome in lista al proporzionale, ma soltanto in terza posizione - scrive in un lungo post -. Questo significa che la possibilità di essere eletto per rappresentarvi è realisticamente impossibile. Ad oggi sono tante le domande che mi avete posto e che mi sono posto al fine di dare una giustificazione a questa decisione del tutto inaspettata e ai criteri adottati: meritocrazia, appartenenza al territorio, anzianità di militanza, anni con ruolo elettivo, risultati, consenso e presenza sul territorio, donazioni al partito, rappresentatività, storia, disponibilità o cuore? Semplicemente non lo so, non ho minimamente partecipato alla composizione delle liste".

Da oltre 30 anni al servizio del partito

L'inserimento al terzo posto viene letto da Paolo Grimoldi, comunque, come un'esclusione. E c'è tanta amarezza nelle parole del monzese cresciuto a pane e Carroccio. Che in un video postato sulla sua pagina Facebook ripercorre la sua lunga militanza nel partito, dai tempi di Umberto Bossi. Decine di foto dagli esordi giovanili, alle battaglie locali e regionali, poi l'arrivo a Roma. Quella che viene comunque letta come una 'bocciatura' proprio non se l'aspettava. "Francamente non vi nascondo la grande amarezza e delusione che ho provato dopo 31 anni di Lega passando dalla fondazione del Movimento giovanile a membro eletto del consiglio federale - prosegue -. Sono stato l’ultimo segretario della Lega Lombarda eletto da voi militanti nell’ultimo congresso e in carica fino ad un anno e mezzo fa, ruolo che ho avuto esclusivamente e solo grazie alla vostra acclarata fiducia e al vostro voto e che mi ha permesso, in questi anni, di essere in prima linea sempre con Voi, agli incontri, alle feste, alle riunioni, ai convegni, ai gazebo, ad attaccare i manifesti, a qualsivoglia iniziativa… di conoscere sul campo, fianco a fianco, tutti voi. Con voi ho avuto l'onore di lavorare per la nostra Lombardia, per la nostra terra e la nostra libertà".

"Sono una persona leale"

Paolo Grimoldi proprio non si capacita della decisione del partito. Malgrado - come lui stesso ricorda - il suo carattere spigoloso lui si è sempre dimostrato leale. "Non mi sono mai tirato indietro e farò sempre campagna elettorale - precisa -. Mi sono reso disponibile a correre alle ultime comunali di Monza, su richiesta e insistenza dei vertici attuali della Lega, nonostante un problema di salute affrontato lo scorso mese di maggio e condiviso con pochissimi, ma sottolineato a chi mi ha chiesto di scendere in campo. Così come, la scorsa estate, ho lavorato per la raccolta firme per i referendum sulla giustizia, ma soprattutto mi sono speso anima e corpo per mantenere riconfermata la fiducia dei militanti sul territorio alla nostra Lega".

"Resto fedele alla Lega"

Un uomo del partito che, però, per le prossime politiche del 25 settembre pur correndo sa che difficilmente potrà proseguire nel lavoro intrapreso. Ma Grimoldi ribadisce la sua fedeltà al Carroccio. "Poco importa se non sarò rieletto: io sono nato e cresciuto nella Lega e la Lega avrà presto un uomo ancor più determinato e sempre libero per combattere per il nostro popolo e la nostra comunità politica - aggiunge -. Motivo per il quale niente e nessuno mi impedirà ami di essere al vostro fianco e tenere alta la nostra storica bandiera con Alberto Da Giussano e la Croce di San Giorgio della Lega Lombarda. La Lega è nata anni fa grazie alla visione dell’impareggiabile statista Umberto Bossi, che parlò al mio cuore e alla mia testa: da quel giorno - con orgoglio e coraggio - ho sempre lottato per la libertà, la difesa dell’identità, consapevole di appartenere a una comunità, a una terra, a un popolo. Valori che sono e restano intramontabili perché sono le fondamenta stesse del sentirsi popolo". Paolo Grimoldi fa appello agli elettori della Lega e ai suoi fedelissimi riproponendo il progetto dell'autonomia. ."potranno toglierci anche la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà".

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