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La Provincia dei comuni fa da regia per le grandi opere

Pedemontana, Milano-Meda e SP6: il presidente della Provincia Ponti fa il punto sulle infrastrutture strategiche della Brianza e annuncia il progetto intercomunale per le opere connesse a Pedemontana

"Come Provincia ci stiamo muovendo in perfetta coerenza nell'ambito della riforma delle competenze, prevista dalla legge Delrio, e in rete con i comuni del territorio".

Ha spiegato con queste parole il Presidente della Provincia di Monza e Brianza, Gigi Ponti, il piano dell'ente in tema di infrastrutture strategiche per il territorio che, insieme ai comuni brianzoli, ha messo in piedi un progetto intercomunale di intervento per Pedemontana. 

In una conferenza stampa giovedì mattina nella nuova sede di via Grigna a Monza Ponti ha fatto il punto, insieme ad Antonio Infosini, Direttore della Settore Complesso Infrastrutture, Interventi Strategici e Mobilità, sul ruolo di regia dell'ente provinciale rispetto a tre grandi opere viabilistiche: Pedemontana, la Milano-Meda e la SP6.

Il Presidente della Provincia non ha mai nascosto i dubbi e le perplessità relativi all'entrata in esercizio della tratta B1 con innesto diretto sulla Milano-Meda: le preoccupazioni riguardano soprattutto i volumi di traffico insostenibili che a partire da luglio, data dell'entrata in funzione dell'opera, si riverseranno sulla viabilità ordinaria intercomunale. 

"Pedemontana in origine prevedeva come compendio interventi sulla viabilità del territorio con opere connesse" ha sottolineato Ponti, "di cui oggi non c'è traccia". Proprio per scongiurare la paralisi viabilistica della Brianza, in accordo con i comuni del territorio, si provvederà a realizzare un unico progetto per il piano intercomunale della viabilità. 

La Provincia redigerà in collaborazione con i Comuni della tratta B2 Barlassina, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Meda e Seveso il progetto preliminare per il piano intercomunale della viabilità: si tratta di 22 interventi mirati, per un totale di circa 30 milioni di euro, che puntano all’ammodernamento delle infrastrutture e a un governo del traffico più efficace.

Inoltre è già stato chiesto a Regione Lombardia un monitoraggio costante, per l'entrata in esercizio della tratta B1 in estate, dei numeri e dei volumi di transito lungo la Milano-Meda per confermare le previsioni della Provincia e ribadire che traffico è del tutto insostenibile per la B2, con il rischio di congestione totale della Milano-Meda.

Sempre nell'ambito dei lavori di Pedemontana, a seguito del protocollo d’intesa stipulato nel 2012, che prevede l'erogazione di somme per la compensazione forestale dovute per gli interventi sulla tratta B1, la Provincia ha raccolto le richieste di rimboschimento. Ad oggi ci sono sei soggetti beneficiari che riceveranno complessivamente un contributo di 840.297 euro, tra questi i PLIS Grugnotorto, il PLIS Brianza Centrale, il Comune di Desio, di Sulbiate e di Bellusco. 

"Ci troviamo in presenza di una situazione paradossale" ha precisato il Dott. Infonsini, "Abbiamo 3 milioni di fondi a disposizione per le compensazioni ambientali e non abbiamo un numero sufficiente di aree per investirli". 

Sul capitolo Milano-Meda, ex SS35,  invece la questione è tutta burocratica: il tratto brianzolo della direttrice è da sempre stato sotto la gestione della Provincia di Milano che, passando a Città Metropolitana, non intende più farsi carico della gestione: la richiesta dell'ente brianzolo punta a un formale passaggio di consegne, chiarendo anche il ruolo di Regione Lombardia. Nell'attesa di un esito dell'iter che chiarirà modalità di gestione e manutenzione, è stato proposto all'assemblea dei sindaci un impegno concreto per intervenire su alcune questioni prioritarie tra cui il problema dei rifiuti e dell'illuminazione. 

“Non possiamo permetterci che la cura della Milano-Meda non appartenga a nessuno – spiega Gigi Ponti il quale ha scritto al Prefetto, a Regione Lombardia e alla Città Metropolitana per sollecitare l’individuazione di una rapida via d’uscita all’impasse – Per questo chiedo ai Comuni un’assunzione di responsabilità per uscire dall’area grigia: prendiamoci noi l’impegno di riportare condizioni di decoro sulla Milano-Meda”.

Tra le questioni affrontate anche la travagliata vicenda della SP6, meglio nota come tangenzialina dell'ospedale, che Antonio Infonsini ha definito "un'opera sfortunata". Per il completamento della variante di Monza che collegherà direttamente la strada statale SS36 alla provinciale Monza-Carate, si dovrà realizzare una galleria artificiale di 356 metri e un tratto all’aperto di altri 142 metri, che si connetterà all’arteria già realizzata, anch’essa interessata da ingenti interventi di riqualificazione inclusi nell’appalto.

Ad oggi però, dopo aver consegnato il cantiere a settembre all’impresa vincitrice dell’appalto, la FIMET SpA, l'ente provinciale si ritrova a dover fare i conti con un'altra società, la Edilfast, a cui la prima ha ceduto il ramo d’azienda in seguito a un concordato preventivo e traversie giudiziarie, ma che ad oggi non ha ancora dimostrato il possesso dei requisiti necessari a procedere. Il 16 marzo è stato inviato l’avviso di revoca formale dell’appalto e, salvo ulteriori imprevisti, la Provincia si prepara ad affidare i lavori all’impresa immediatamente successiva in graduatoria,  per non perdere tempo e garantire il procedere dei lavori.

Secondo il cronoprogramma abbozzato il cantiere, di cui è già stato redatto il piano di viabilità, il tracciato sul terreno, e ottenuta l'autorizzazione del Comando Militare di Padova a procedere per le bonifiche belliche, potrà essere riconsegnato intorno a metà aprile e per fine maggio potrebbero partire i lavori.

Perchè l'opera possa vedere la luce, invece, serviranno ancora i 750 giorni previsti dal capitolato. 

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