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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Terremoto in consiglio comunale, Sassoli e Cirillo lasciano Forza Italia

L'ex assessore ha abbandonato il partito insieme al consigliere Francesco Cirillo e ora fanno parte del gruppo misto. "Ci si dimette da una casa ma non ci si dimette dalla politica" ha commentato

A Monza terremoto in Forza Italia: dopo 23 anni di militanza Martina Sassoli abbandona il partito. La segue anche il consigliere azzurro Francesco Cirillo che da 6 anni siede con lei tra i banchi del consiglio comunale. Una bomba si è scatenata nella serata di lunedì 5 dicembre durante il consiglio comunale di Monza quando Cirillo prima e Sassoli poi hanno annunciato il loro divorzio dal partito entrando nel Gruppo Misto e annunciando che continueranno a fare opposizione dai banchi del consiglio comunale.

Il primo ad annunciare l’addio è stato l’avvocato Francesco Cirillo che fino a ieri sera ricopriva anche il ruolo di capogruppo di Forza Italia in aula. “Un grazie a Berlusconi – ha dichiarato – che ha alimentato il sogno liberale; grazie a Dario Allevi dal quale ho imparato tanto; grazie al coordinatore Giuliano Ghezzi e Martina Sassoli che sei anni fa mi ha convinto a correre con lei e con la quale ho condiviso numerose battaglie. Grazie soprattutto alla mia famiglia che mi supporta e sopporta le mie numerose assenza. Resto saldamente seduto nei banchi della minoranza”. 

Poi è stato il turno di Martina Sassoli evidentemente emozionata. Dopo 23 anni di militanza attiva nella squadra di Forza Italia, che l’ha vista ricoprire importanti ruoli in consiglio comunale e in consiglio provinciale, iniziando la sua carriera politica giovanissima nelle circoscrizioni cittadine, Sassoli dice addio al partito. “Lascio la mia casa ma non abbandono la politica – ha dichiarato -. Era il gennaio 2000 quando ho preso la tessera di Forza Italia, la mia unica tessera politica. Lascio con Forza Italia un pezzo della mia vita”. Sassoli, a differenza del collega Cirillo, è andata oltre e ha voluto spiegare i motivi di quel divorzio sofferto che nascono proprio all’interno di un’organizzazione e gestione del partito nella quale lei non si ritrova più. I primi mal di pancia a luglio quando il partito di Berlusconi ha appoggiato la caduta del governo Draghi.

“È stato un gesto politicamente irresponsabile e oggi ne paghiamo le conseguenze – ha continuato -. Oggi parliamo di pos e di decreti anti rave nel pieno di una crisi e di un’incertezza economica che colpisce tutti. Una spregiudicatezza che non ho mai amato”. Poi i dolori si sono acutizzati quando è arrivato il no alla candidatura di Letizia Moratti alla presidenza della regione Lombardia. “Non è stata premiata una candidata seria e apprezzabile – ha continuato -. Forza Italia aveva il dovere morale di rivendicare la sua classe dirigente. Trascura le ragioni alla base della sua nascita e oggi punta all’istinto di sopravvivenza. Avrò sempre per Silvio Berlusconi stima e riconoscenza”. Anche Sassoli ha ribadito la scelta di entrare nel Gruppo Misto e di continuare a sedere tra i banchi dell’opposizione. “Lascio una casa, ma spero di non perdere una famiglia”. 

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