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Scuola primaria Citterio, il sindaco contro Arpa e Asl: "Si farà su un'altra area"

Il primo cittadino monzese contro il comportamento contraddittorio di Arpa e Asl sulla vicenda della messa in sicurezza dell'area di via Sangalli dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo edificio scolastico

L'Arpa approva, dandone il via libera nel settembre 2014, il progetto di messa in sicurezza dell'area di via Sangalli dove avrebbe dovuto sorgere la nuova scuola primaria Citterio ma il pronunciamento dell'agenzia non rispecchia le posizione dell'Asl e il Comune si ritrova per l'ennesima volta bloccato per quanto riguarda la realizzazione del nuovo edificio scolastico, con una storia già tutta controversa, ancor prima di vedere la luce.

La nuova scuola primaria sarebbe dovuta sorgere in via Sangalli, sul terreno dell'area giochi dove pochi giorni fa il Comune ha fatto chiudere l'accesso per eseguire alcune verifiche sul terreno che, prima dell'avvio dei lavori, avrebbe dovuto essere, bonificato perchè inquinato.

Ora a frenare il progetto del comune di Monza c'è l'Asl che il 9 marzo, con una missiva indirizzata all'amministrazione comunale, ha spiegato che “la normativa vigente non prevede il recupero di aree interessate da abbandono dei rifiuti mediante realizzazione di manufatti destinati alla permanenza di persone”.

Su quell'area la scuola non può sorgere e il sindaco decide di spostarla. 

Con una lettera, inviata per conoscenza anche al Prefetto, il primo cittadino monzese chiede che le autorità sanitarie dispongano “immediati interventi per la verifica di eventuali pericoli connessi all’utilizzo dell’edificio esistente”.

E “per sottrarre il Comune e la città – scrive ancora il sindaco - da un percorso controverso e senza fine comunico sin d’ora che il nuovo edificio sarà realizzato su un’area diversa”.

Secondo l'ultimo confronto con l'Arpa il terreno sarebbe stato bonificato tramite la tecnica del capping, con una speciale struttura di contenimento, e in una fase successiva si sarebbe proceduto con la realizzazione dell'edificio.

Ora nella missiva il sindaco sottolinea come “il mutamento di opinioni circa la valutazione delle misure di sicurezza, oltre ad aver determinato un aggravio di tempi e di costi - che mi riservo di recuperare con le dovute azioni - hanno determinato lo sconcerto di genitori e alunni, del corpo docente, dei cittadini del quartiere e mio”.

La scuola si farà, e sarà comunque in zona, dove ancora, però, non si sa.

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