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Lotta al disagio giovanile

18enne morta per mix di alcol e farmaci: "Cosa stiamo facendo perché non succeda più"

Il sindaco di Monza spiega gli interventi a sostegno dei giovani affinché il dramma della ragazzina morta a 18 anni dopo una serata alcolica non succeda più

Il dramma della ragazzina monzese morta a 18 anni dopo una festa forse a causa di un mix di alcol e farmaci è finito in consiglio comunale. Ieri sera, lunedì 13 marzo, il sindaco di Monza Paolo Pilotto ha iniziato l’assise con una riflessione su questa tragedia avvenuta a Monza all’inizio della scorsa settimana e comunicata sabato. “C’è preoccupazione e di fronte a questi episodi dobbiamo riflettere e ascoltare - ha dichiarato -. Ci sono tanti nodi da sciogliere, ma soprattutto non dobbiamo dimenticare che siamo in una società in cui i contesti, anche quelli familiari, si evolvono in modo rapidissimo. Questo non è giudizio ma un dato di fatto, e ciascuno si deve porre in una posizione di umiltà”.

Pilotto ha ricordato che a Monza non si parte da zero. “Davanti ad ogni dramma non dobbiamo ripartire da capo, ma proseguire su quello di buono e di positivo che è già stato fatto, e non smettere di interrogarsi - continua -. Proseguiremo con i progetti avviati dalla giunta Allevi dello sportello di ascolto per i giovani al Nei e ‘Responsabilmente giovani’ attivato con altri soggetti per attività di prevenzione all’uso di alcol e di stupefacenti tra i ragazzi. Inoltre abbiamo attivato un protocollo di intesa con l’Ordine degli psicologi cella Lombardia per attività di supporto agli adolescenti e ai giovani andando così ad intercettare anche quei ragazzi che non frequentano la  scuola. Nelle 15 scuole superiori presenti in città è attivo lo sportello psicologico che, dopo la pandemia, ha visto un incremento di accessi”.

Attenzione anche al tema delle baby gang con episodi anche a Monza di ragazzini particolarmente aggressivi già a 12 anni. “Abbiamo attivato con il prefetto e altri soggetti un lavoro con l’obiettivo non solo di un sostegno a queste situazioni estreme, ma di sostegno alla normalità. Infine, dal mese di gennaio  è stato attivato anche un progetto con la chiesa proprio sul tema del rapporto col mondo giovanile”. 

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