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CGIL Monza: taglio risorse patronati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di MonzaToday

Nella legge di stabilità è previsto un taglio alle risorse destinate al Fondo per i Patronati (l’INCA della CGIL, per esempio; l’INAS CISL, il Patronato ACLI….) di 30 milioni di euro per il 2014 e altrettanti per il 2015.

Dopo il taglio di 90 milioni di euro di cui alla legge n.122/2010, previsti per il triennio 2011-2013, ancora oggi il Governo da nuovamente conferma di essere indifferente rispetto ai bisogni dei cittadini.

Per il Governo è stato facile: l’ultimo taglio ha colpito i Patronati, i luoghi dove si tutelano ogni giorno i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Gli enti di Patronato prestano servizio gratuito a tutti i cittadini, e negli ultimi anni sono stati progressivamente obbligati a svolgere funzioni che erano proprie della pubblica amministrazione. Basti pensare a tutta l'attività recentemente rivolta agli stranieri, per quello che riguarda le domande di regolarizzazione, di rinnovo del titolo di soggiorno o ricongiungimento familiare; l’attività rivolta agli esodati o agli invalidi; l’attività di informazione e tutela dei lavoratori a seguito della variazione continua della normativa sulle pensioni…...

Gli ultimi anni hanno, del resto, visto una riorganizzazione degli enti previdenziali, in particolare dell’Inps, che è riuscita nell’intento di risparmiare sul personale di fatto non attuando turn over e obbligando tutti i cittadini all’invio telematico di qualsiasi istanza rivolta ad ottenere una prestazione o un diritto.

Questo, di fatto, ha obbligato tutti i cittadini (immaginatevi le ansie e le difficoltà dei più deboli, i pensionati anziani o gli invalidi) a rivolgersi ad un Ente di Patronato per richiedere assistenza, svuotando di compiti di sportello dell’istituto e delegandoli a un soggetto terzo, privato, cioè il Patronato.

L’attività dell’INCA CGIL in Brianza, per esempio, ha triplicato i volumi e basta osservare il flusso di utenti e di lavoratori in attesa nelle sale della CGIL di via Premuda in un qualsiasi giorno di ricevimento per valutare le dimensioni di questo trasferimento di “carico” dagli uffici/sportelli INPS a quelli del Patronato della CGIL.

Deve essere chiaro a tutti che questa attività di supplenza, questo lavoro di supporto ha dei costi; ma è evidente che il Governo da una parte chiede uno sforzo ai Patronati di svolgere "nuove" funzioni e dall'altra, forse come risarcimento, ne taglia i finanziamenti.

Questo drastico taglio, non ci permetterà di fare un serio investimento sul futuro.

Sarà difficile esercitare tutela con qualità e soprattutto in modo adeguato alle dimensioni quantitative della domanda; con meno risorse a disposizione sarà certamente più difficile rispondere ai bisogni delle persone.

La speranza è che la questione venga affrontata in un altro modo e che la lotta agli sprechi sia condotta attraverso altre misure sicuramente meno punitive per i cittadini e non con dei tagli che, inevitabilmente, avranno pesanti conseguenze sull’attività svolta dai Patronati.

 

Monza, 22 ottobre 2012

 

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