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Giovedì, 25 Aprile 2024
Professioni

In Lombardia mancano (almeno) 9.500 infermieri

I numeri sono stati svelati in occasione della Giornata internazionale dell'infermiere

In Lombardia mancano infermieri. La denuncia del consigliere regionale del Pd Gigi Ponti. In Lombardia il fabbisogno di infermieri, stimato dall’ordine professionale, è di 9.500, di cui 3.500 solo nelle rsa e 4.800 sul territorio, tra Case e ospedali di comunità, hospice, Unità speciali di comunità territoriali e centrali operative. Una vera emergenza, ormai cronica, che rischia di non avere fine. La professione non è attrattiva . Il rapporto fra l’offerta di posti nei corsi di laurea e le domande presentate è di 1,44, mentre quello per fisioterapisti, solo per fare un esempio, è di 10,74. Questo accade perché ad oggi non c’è alcun riconoscimento dell’autonomia della professione e nessuna possibilità di carriera.

La proposta dalla Brianza

La proposta arriva dalla Brianza, dal consigliere regionale del Pd, Gigi Ponti, per istituire la figura del direttore assistenziale. È questo il senso del progetto di legge, presentato in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere che si celebra oggi, 12 maggio. La proposta nasce dalla convinzione che nella gestione della sanità territoriale, il cui potenziamento è previsto dal Pnrr (Piano nazionale ripresa e resilienza), la figura dell’infermiere è centrale.

Rimediare ad una grave mancanza nella riforma sanitaria 

“Nella riforma della legge sanitaria - ha spiegato il consigliere regionale del Pd Gigi Ponti tra i firmatari del documento - non si è affatto tenuta in considerazione la necessità di valorizzare la figura degli infermieri e degli altri operatori della sanità e di dare loro un ruolo nella governance. Con questo progetto di legge vogliamo rimediare a questa grave mancanza. Istituire la figura del direttore assistenziale, dirigente che operi alla pari con il direttore sanitario nell’organizzazione delle strutture, ad oggi non previsto né nelle Case di comunità, né nei distretti, risponde a questa necessità” .

Valorizzare una professione importante 

Sempre nell’ottica della valorizzazione della figura dell’infermiere il Pd ha, inoltre, proposto, sul modello di quanto già attuato in Emilia Romagna e Liguria, che nei Poas (Piani di organizzazione aziendale strategica) fosse previsto che il responsabile delle case di comunità, strutture a bassa intensità di cura per le quali il Pnrr indica la figura di un dirigente infermieristico, potesse essere una figura medica o delle professioni sanitarie e che fossero previsti dirigenti infermieri negli ospedali di comunità ma sono state bocciate. Nella discussione della riforma sanitaria è stato chiesto, infine, che fossero previsti incentivi per i giovani residenti in Lombardia, questo perché da sempre i lombardi non sono attratti dalla professione e le strutture si reggono solo su chi arriva da altre regioni. Anche questo non accolto dalla maggioranza.

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