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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Gita tra i castelli della Lombardia: i più belli da visitare

Per una gita poco lontano da Monza, le fortezze da scoprire tra segreti, sfarzo e panorami da sogno

Un tuffo nel passato, tra arazzi, falconieri e sale da ballo? Niente di più semplice e magico, immergendosi nella storia dei castelli lombardi.

Vestitevi di tessuti barocchi e di un pizzico di regalità, insieme a tanta immaginazione, si parte alla volta di un passato tutto da scoprire. Fortezze maestose, giardini medievali, regge principesche e torri che nascondono ancora mille segreti. Arroccati su promontori, affacciati su specchi d'acqua o immersi in verdi distese, i castelli della Lombardia racchiudono storie e preziosi tesori.

Castello di Grumello, Bergamo

Situato nel cuore della Valcalepio, tra Bergamo e il lago d’Iseo, il Castello di Grumello fu eretto come fortezza militare nel 1200 e successivamente trasformato in residenza aristocratica. La torre con merlatura guelfa, la sala dei Cavalieri e le cantine sono ciò che rimane della fortezza medioevale, mentre il palazzo e la cappella risalgono al 1700.

Dal 1953 appartiene alla famiglia Reschigna Kettlitz di Milano, che ha dato nuovo impulso alla tradizione vinicola del territorio di Grumello con la produzione di vini pregiati, che possono essere assaggiati e acquistati alla fine della visita.

Il Castello è aperto al pubblico per visite guidate, passeggiate nei vigneti, degustazioni dei vini accompagnati da prodotti tipici, eventi privati o aziendali, concerti, mostre e serate speciali. Inoltre, è possibile pernottare nella foresteria.

Castello di Cavernago, Bergamo

Il Castello Colleoni Martinengo di Cavernago, a pochi chilometri da Bergamo, vanta una storia secolare. Costruito a cavallo tra Cinquecento e Seicento su un caseggiato del 1200, è stato ristrutturato dalla famiglia Gonzaga di Vescovato, che ne è proprietaria da oltre sessant’anni. 

Al centro della corte quadrata, completamente affrescata, c’è un antico pozzo. Incantevole il paesaggio serale: la torre illuminata e il giardino bucolico, dove scorre un ruscello sormontato da un ponticello in legno, regaleranno alla tua serata un’atmosfera magica e suggestiva.

Molti i matrimoni festeggiati in questa location da favola.

Rocca Scaligera di Sirmione, Brescia

Il Castello Scaligero di Sirmione è uno straordinario esempio di fortificazione lacustre e una delle più spettacolari e meglio conservate rocche scaligere del Garda. Edificato dopo la metà del Trecento, prende il nome dalla famiglia Della Scala che dominò su Verona e sul suo territorio tra XIII e XIV secolo. Appartiene al castello una darsena che ancora oggi racchiude una piccola porzione del lago.

Il Castello Scaligero è simile per tipologia ad altre fortezze coeve presenti nel territorio. Tipiche dell’architettura scaligera sono le torri scudate, ossia aperte verso l’interno, mentre la darsena è un eccezionale esempio di fortificazione portuale del XIV secolo.

Il bacino interno fu interrato dall’accumulo di detriti nel corso dei secoli, per diventare completamente calpestabile nell’Ottocento. Solo in seguito agli interventi di restauro iniziati nel 1919 tornò ad accogliere l’acqua del lago al suo interno, per essere aperto ufficialmente al pubblico nel marzo 2018, grazie ad un restauro promosso dal Polo Museale Regionale della Lombardia.

Castello di Scaldasole, Pavia

Il complesso monumentale di Scaldasole, una delle presenze d'architettura fortificata più significative della provincia di Pavia e dell'intera regione, è composto da un castello e da un ricetto. Tale tipologia edilizia, unica nel panorama lombardo, è frequentissima nel vicino Piemonte.

Il periodo in cui il borgo e il suo castello furono sotto i Malaspina fu quello di massimo splendore: la fortezza venne abbellita da un portico con loggiato di stile bramantesco e furono aperte le finestre. Il complesso edilizio, con le sue sette torri medioevali, le volte e i camini rinascimentali, e con alcune sale ottocentesche, fu visitato da illustri personaggi.

All'interno sono visibili stupendi camini d'epoca rinascimentale che abbelliscono le stanze del castello, tra le quali si possono ammirare la cucina, il salotto, la sala da pranzo, la Camera degli orologi, la "Sala maiore", la "Camera longa", la biblioteca con volumi di storia pavese e lombarda, la Camera degli orologi e la Camera Turchina, un tempo riservata alle udienze private del signore, che oggi ospita il Museo archeologico, in cui si possono ammirare importanti pezzi di varia tipologia ed epoca, dall'età neolitica al periodo longobardo.

Castello di Vezio, Lecco

Al centro del Lago di Como, sul promontorio che sovrasta Varenna, si erge da più di mille anni il Castello di Vezio, un antico avamposto militare di origine basso-medioevale eretto a difesa del lago e dei borghi circostanti dalla regina longobarda Teodolinda. Situato in un luogo militarmente e commercialmente strategico da cui si domina l’intero Lago di Como, e per questo abitato sin dall’Età del Ferro, il Castello era associato in passato al borgo di Varenna e collegato ad esso da due lunghe braccia di mura che la cingevano fino al lago, proteggendo il paese e i suoi abitanti nelle frequenti guerre e nei saccheggi che sconvolsero il territorio durante tutto il medioevo. 

Parzialmente restaurato nella metà del XX secolo, oggi il Castello si presenta con una torre di avvistamento a base quadrata, accessibile tramite un piccolo ponte levatoio e visitabile fin sulla sommità, circondata da una prima cinta muraria quadrangolare con una parziale torretta angolare. Immerso nel verde di uno degli oliveti più a nord del mondo, grazie all’effetto di termoregolazione delle acque del Lago, il Castello, aperto e visitabile da marzo a novembre, ospita occasionalmente esposizioni di opere d’arte di vari generi nel giardino e permanentemente, all’interno della torre, un’esposizione sul Lariosauro, rettile marino preistorico venuto alla luce per la prima volta al mondo a poche centinaia di metri dal Castello. 

Con i suoi sotterranei parzialmente visitabili, le statue disseminate nel giardino, i “fantasmi” e i rapaci del piccolo centro di falconeria, il castello si fonde, in un contesto di ineguagliabile bellezza naturale, con l’arte, la storia e la cultura del territorio.

Castello di Pandino, Cremona

Intorno al 1355, il signore di Milano Bernabò Visconti, grande appassionato di caccia, scelse Pandino per farvi costruire un castello per poter comodamente risiedere in questi luoghi e dedicarsi alla sua attività prediletta. La costruzione ha la forma tipica dei castelli viscontei di pianura: pianta quadrata con quattro torri quadrate angolari, cortile interno con porticato ad archi acuti al piano terra e loggiato superiore con pilastrini quadrati. All'esterno sono visibili le numerose finestre, monofore al piano terra, in origine destinato alla servitù, bifore al piano superiore, riservato ai nobili.

Il lato est del piano inferiore era originalmente aperto come una sorta di secondo porticato, ed era adibito a salone dei banchetti. Il castello nel '300 fu completamente decorato in ogni suo spazio, persino nella scuderia oggi occupata dalla biblioteca. Le pitture, ancora oggi in gran parte conservate, sono costituite da svariate forme geometriche, decorazioni di tipo architettonico e ovunque gli stemmi dei signori del castello, ossia il biscione di Bernabò Visconti e la scala insegna della famiglia della moglie di Bernabò, Regina della Scala, figlia del signore di Verona.

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