"Glicine" di Noemi, tra gli autori del brano in gara a Sanremo c'è anche un lentatese
Francesco Fugazza, 31enne di Lentate sul Seveso, è tra gli autori di "Glicine". La canzone, di Noemi, è in gara al Festival di Sanremo 2021
Produttore, arrangiatore, musicista: Francesco Fugazza ha la musica nel sangue. Suo padre, Nello, è il direttore del coro parrocchiale di Camnago.
Trentunenne di Lentate sul Seveso, nel 2016 era già arrivato (indirettamente) sul palco dell'Ariston. Insieme a Marcello Grilli era infatti il produttore di "Dimentica" di Mamohood, brano arrivato quarto tra le Nuove Proposte.
Ora, insieme a Ginevra Lubrano, Tattroli e Dario Faini è tra gli autori di "Glicine" di Noemi. Chi è Tattroli? Un collettivo di autori di cui fa parte anche Alessandro Mahmoud (in arte Mamhood). Dopo la quarta serata, il brano si trova al decimo posto nella classifica generale e al sesto nella classifica della sala stampa.
Il testo di "Glicine"
Mi dici che
Che non funziona più
Siamo soli adesso noi
Sopra a un pianeta blu
E quando arriva sera
Invadi la mia sfera
Non è la primavera
Che non sento da un po’
Non sento da un po’
I brividi sulla mia pelle,
Il tuo nome fra le stelle
Sembra ieri,
Sembra ieri che la sera
Ci stringeva quando tu stringevi me
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte
Scommetto che
Ora non prendi più
L’abitudine di far
Sempre come vuoi tu
E quando arriva sera
Mi manca l’atmosfera
Non è la primavera
Sembra ieri, sembra ieri che la sera
Ci stringeva quando tu stringevi me
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte
Dietro di noi vedo giorni spesi su treni infiniti
Forse è solo che mi manca parte
Di un passato lontano come Marte
Tu cosa dirai vedendomi arrivare
Quando ti raggiungerò
Ricordo ancora quella sera guardavamo le
Le code delle navi dalla spiaggia sparire
Vedi che son qui che tremo
Parla parla parla parla con me
Ma forse ho solo dato tutto per scontato e
E mi ripeto che scema a non saper fingere
Dentro ti amo e fuori tremo
Come glicine di notte
Ora che
Non posso più tornare
A quando ero bambina
Ed ero salva da ogni male
E da te, da te, da te