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La leggenda della "casa dei nani", nel cuore di Monza

Due metri scarsi di larghezza, e misteriose finestrelle: la "casa dei nani" è un curioso mistero

Tra le tante leggende che appartengono alla città di Monza, ce n’è una molto singolare. È la leggenda della "casa dei nani", una particolare abitazione che - secondo i racconti cittadini - sarebbe stata abitata da una famiglia di nani. 

Siamo in centro città, esattamente in via Italia. Dove, a unire due palazzi storici, sorge una "striscia" larga un paio di metri e alta come il resto dell’edificio, dall’aspetto decisamente particolare. Alla sua base si trova una porta stretta e dall’aria antica, mentre il primo piano - separato dalla targa col nome della via - è occupato da una bifora. Al terzo e ultimo piano, invece, troviamo un monofora.

Ad alimentare le voci su questa leggenda metropolitana, oltre alla strana forma della porzione d'edificio, c’è sicuramente la fattezza di queste tre aperture, in quantro sia la porta che le due finestre si presentano come antiche e di dimensioni ridotte. Da qui l’idea che questa particolare casa sia stata abitata da nani. 

Esattamente come tante altre storie su Monza, anche questa della casa dei nani non è altro che una leggenda simpaticamente raccontata dai cittadini monzesi. 

Basta infatti fermarsi ad osservare l’angolo di edificio in questione per capire che si potrebbe trattare di tutto tranne che di una casa. 
Ma a questo punto la domada sorge spontanea: la porta al piano strada può essere l'ingresso di un locale tecnico, ma le due finestre al primo e al secondo piano che origine hanno? Le due “antiche” aperture restano comunque avvolte dal mistero. 

Le versioni sulla presenza di questa singolare porzione di struttura sono diverse. Alcuni sostengono che si tratti dei resti dell’antico Castello Visconteo, anche dalle mappe pare impossibile. La versione più credibile rimane quella di una parte a completamento dell’edificio, su cui sono state inserite due finestre del Castello dopo la sua distruzione, avvenuta nei primi anni dell'Ottocento.

Qualunque sia la vera origine di questa porzione di palazzo, a noi piace pensare che in quella parte di via Italia a Monza abitasse (o abiti ancora adesso) una famiglia di nani. 

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