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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Perché l'ultimo giovedì di gennaio si brucia la Giubiana?

Da dove nasce la tradizione della Giubiana e cosa racconta la leggenda?

In Brianza, così come in molte zone della Lombardia e dell'Italia settentrionale, l'ultimo giovedì del mese si brucia la Giubiana. Si prepara un grosso fantoccio con la paglia e con gli stracci, e gli si dà una fuoco. Una tradizione, questa, che risale a tempi molto antichi.

Com'è nata la tradizione della Giubiana

Nell'antichità, quando l'economia e la vita si basavano tutte sull'agricoltura, si usava celebrare i diversi cicli. E, soprattutto, la vittoria della vita (e dunque della primavera) sulla morte (l'inverno). 

A fine gennaio, nel periodo più freddo, si bruciava l'anno passato per fare spazio a quello nuovo. E per augurarsi che quest'ultimo portasse con sé un raccolto propizio. Il termine "Giubiana", infatti, viene collegato al dio romano Giove. 

Poi, con l'avvento del Cristianesimo, i riti pagani sono stati un po' dimenticati. Ma non la Giubiana, che ha mantenuto intatta la tradizione del rogo e anche il suo nome. A seconda della zona in cui ci si trova, viene vista come una strega, come la Grande Madre, come una vecchina o una specie di befana. Ma, il senso di bruciarla, è sempre lo stesso: buttar via le cose brutte dell'anno passato, per rinnovarsi e per sperare nell'anno appena cominciato.

La leggenda

Secondo la leggenda, la Giubiana era una vecchia strega dalle lunghe gambe e le calze rosse. Viveva nel bosco, spostandosi di albero in albero senza mai scendere. E, l'ultimo giovedì di gennaio, si metteva alla ricerca di un bambino da mangiare. Così, una mamma, le preparò una trappola: cucinò una pentolona di risotto giallo con la luganega (il tradizionale risotto allo zafferano con la salsiccia) e la mise sul davanzale.

La Giubiana, attratta da quel delizioso profumo, uscì dal bosco e si mangiò tutto il pentolone. Era talmente buono che non si accorse del passare del tempo, e dell'avvicinarsi dell'alba (il sole, come è nato, uccide le streghe). Così, il suo corpo venne polverizzato e tutti i bambini furono salvi.

Ecco perché, l'ultimo giovedì di gennaio, si usa bruciare la Giubiana davanti a un piatto di risotto con la luganega.

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