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I ponti tibetani della Lombardia dove portare i bambini

Una giornata insolita, senza allontanarti troppo da Monza? Scegli i ponti tibetani della Lombardia: i bambini si divertiranno un sacco!

Se vuoi regalarti una gita rimanendo entro i confini della Lombardia, se stai cercando qualche interessante attività da fare coi tuoi bambini senza allontanarti troppo da Monza, oggi ti diamo un'idea: andare alla scoperta dei ponti tibetani che la nostra regione ha da offrire.

Pante tibetano di Turbigo

All'interno Parco del Ticino, a Turbigo, esiste un ponte tibetano che permette di attraversare il canale scaricatore della centrale EdisonPower, una sorta di fiume tra le sponde boscose. Sospeso a 8 metri di altezza, è una struttura di acciaio e legno lunga circa 70 metri, percorribile in fila indiana e con qualche attenzione (come tutti i ponti tibetani richiedono). Vicino c’è la spiaggia dei “Tre Salti” e un altro piccolo ponte che ti permette di ritornare sulla terraferma.

Come arrivarci? Raggiungi la località Tre Salti (metti sul navigatore via Tre Salti, Turbigo) e parcheggia l'auto nel parcheggio sterrato al fianco del pub La Cabotina. Il ponte è lì dietro.

Ponte nel Cielo, Sondrio

Nel 2016, a Sondrio, si ideò questo ardito ponte tibetano che collega Campo Tartano con il maggengo Frasnino, sul modello di altre realizzazioni in Svizzera ed in Austria che hanno avuto un grande successo.

Il Ponte nel Cielo è un percorso pedonale lungo 234 metri e sospeso a oltre 140 metri di altezza, che supera l'omonimo torrente: con i suoi numeri, è da considerarsi il ponte tibetano più alto d'Europa. Realizzato dal Consorzio Püstarèsc, la sua pavimentazione è costituita da 700 assi in legno di larice della Val Tartano: è percorribile da tutti (anche dai bambini) e offre ai visitatori e agli escursionisti una vista panoramica unica. Dalle montagne alla verde vallata del Tartano, dalla diga di Colombera al maggengo Frasnino sino al fondovalle della Valtellina che culmina nel lago di Como, la vista è straordinaria.

Aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 16.30 (il sabato fino al tramonto), il biglietto costa 5 € ma è gratuito per bambini e ragazzi fino alle medie).

Parco Regionale di Spina Verde

Nel Parco Regionale di Spina Verde, a San Fermo della Battaglia (in provincia di Como), si trova un bellissimo percorso che ti consentirà di attraversare insieme a tutta la famiglia anche un piccolo ponte tibetano. Partendo dalla località Maiocca a Cavallasca si incontrano, sulla sinistra della cancellata di confine, all’incrocio tra il sentiero 2 e 7, le indicazioni per il sentiero 12, che scende nel bosco fino al cimitero di Monte Olimpino.

Attraversando il bosco si giunge al bivio che, a sinistra, indica la scala del paradiso che va verso Ponte Chiasso. Se si prende la scala si scende a Monte Olimpino, mentre se si mantiene la destra si giunge al nuovo ponte tibetano che attraversa una piccola valletta. Percorrere il ponte, anche correndo, è come fare un divertente giro in giostra. Una volta oltrepassato si arriva ad un piccolo spiazzo: sulla sinistra, due panchine in legno disposte in un piccolo belvedere regalano una piccola sosta.

Proseguendo lungio il percorso, ad un certo punto si trova l’ingresso di una galleria (la si riconosce dalle scalette di legno che scendono verso il suo ingresso): per attraversarla è necessario avere con sé una torcia, ma c’è comunque il sentiero alternativo che scavalca la parte in galleria e accede direttamente alle scale che si trovano al suo termine. 

I due ponti di Clanezzo

Entrando nel cuore del paese di Clanezzo (in provincia di Bergamo), e scendendo verso il fiume, ci ritrova in un contesto medioevale con due ponti completamente diversi tra loro. Il primo è il Ponte di Attone che, realizzato interamente in pietra grezza, unisce Clanezzo ad Almenno. Nel 1878 si pensò poi di realizzare un altro ponte, con Vincenzo Beltrami che prese a modello i ponti tibetani: nacque così il “ponte che balla” (o ponte sospeso), una sorta di antenato dei ponti tibetani di tutta la Lombardia. Lungo 75 metri, ancora oggi è possibile attraversarlo facendosi cullare dal suo dondolio.

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