Elezioni 2022 – Cosa chiede un elettore sotto l’ombrellone?
L’inaspettata caduta del Governo Draghi ha portato alla giusta fuoriuscita di diversi esponenti di Forza Italia, verso il centro moderato ma quale? Un centro, come parola ormai abusata, o una piattaforma moderata dove raccogliere i liberali, i radicali, i riformisti e tutti coloro che non si riconoscono in questo centro destra. Perché non ci si riconosce nell’attuale destra centro o centro sinistra? Semplice mancanza di idee liberali, posizioni ambigue in politica estera, correttezza e trasparenza fatta a parole ma non dimostrata, personalismi elettorali da parte dei vari leaders, mancanza di idee e rispetto delle persone, riformismo proposto ad uso e consumo. Inoltre, mancanza di candidati e figure nuove che sono in grado di proporre idee nuove, rivedere l’aspetto comunicativo, ridare vita alle attività dei partiti con congressi ed incontri con il territorio, non dobbiamo certo credere ancora alle battute sulle “Vergini”, sulla flat tax e sui comunisti di Berlusconi, o avere paura delle persone LGBTQIA+, oppure non costruire nuovi ponti con culture e religioni diverse dalle nostre. Il centro sinistra ad oggi è alla ricerca di un leader, che sia carismatico e capace di veicolare più correnti verso di lui, non credo che fino ad oggi di avere visto leader capaci di muovere le folle e portare nuovi elettori o riprendersi quelli persi negli anni per mancanza di ideologie in cui riconoscersi, e soprattutto per promesse mai mantenute e valori dimenticati come le politiche sociali, difesa del lavoro e rinnovamento con selezione di una nuova classe politica capace di cambiare i partiti. Identità culturale, nuovi cittadini e gerontocrazia? Si può tranquillamente mantenere l’identità culturale italiana senza imporla e senza pretendere che non facendo entrare persone straniere la si possa difendere, lo stesso errore venne fatto dalla Cina Imperiale che volle chiudersi in sé stessa e per anni ha pagato questo prezzo, quindi è necessario aprirsi per cambiare, acquisire nuove conoscenze, intrattenere nuove relazioni per le imprese grazie alla globalizzazione. Se l’Italia non si apre a nuovi cittadini sarà presto la fine dello Stato Italiano, perché verranno a meno gli italiani e le nascite, quindi chi contribuirà ad esempio alla difesa nazionale, chi parteciperà alle gare delle nazionali? Le nazionali italiane ed i campionati di calcio sono già l’esempio di come la globalizzazione abbia portato alla sempre meno presenza di atleti italiani, l’errore è stato fatto a monte quando la sentenza Bosman ha iniziato a venire applicata dalle varie federazioni, dove le società sportive non si sono preparate per avere nuovi atleti di qualità e pronti per i campionati esteri, ma preferendo l’atteggiamento tipico della Gerontocrazia, tengo il vecchio perché mi dà più fiducia. Cambio generazionale, premier e leaders capaci di venire riconosciuti a livello internazionale, che non debbano ogni volta cadere in compromessi e ricatti interni ed esterni, Perché all’estero abbiamo premier under 55? Ma spesso giovani che sembrano lo specchio dei vecchi? Spazio ai giovani (Under 55)? La difesa del vecchio, ed il mancato rinnovamento della classe politica, la mancata selezione e l’assenza di idee riformatrici ed innovatrici possono essere un caso ma anche una conseguenza del fatto che il giovane elettorato non partecipa alla vita politica e si disinteressa, ciò non vuol dire utilizzare un influencer e lo trasformo nell’ennesimo fenomeno mediatico grillino o in un Salvini più giovane con una nuova bestia, ma vuol dire coinvolgere i giovani, spiegare gli strumenti che hanno a disposizione (educazione civica) e renderli partecipi nelle scelte, chiedere un loro punto di vista e cercare di farli agire sotto un controllo attento ma non repressivo. Capire i giovani e capire le loro problematiche, ricordandoci che sono il futuro, e che se i loro problemi non vengono risolti non cambierà mai nulla. Vogliamo trovarci un socialpredicatore come Premier e magari con il presidenzialismo un Masaniello di Tik Tok che non sa neppure mettere in croce due parole e crede che parlando in Corsivo possa passare per intelligente? Meglio avere giovani vecchi che non creano problemi capaci di dire sempre si senza oscurare nessuno? E se poi crea problemi, è anticonformista che problema? Sinceramente a volte rimpiango i giovani che hanno combattuto durante il risorgimento, i giovani dell’impresa di Fiume o quelli del 68. Fisco e debito pubblico? L’aspetto fiscale non è trascurabile, ma deve essere visto con l’ingentissimo debito pubblico, che riduco ove possibile l’indebitamento riducendo di conseguenza le imposte, tutto ciò può essere fatto con riforme strutturali, riforme giuridiche ed affidarsi a tecnici e non politicanti che pensano esclusivamente al proprio tornaconto elettorale. E’ necessario fare un patto generazionale chiedendo a chi ha avuto tanto di rinunciare a favore delle nuove generazioni e di chi ha avuto meno, senza perdere di vista il fatto che lo Stato non può buttare via il gettito fiscale, in soluzioni che nel breve periodo portano a voti e vanno a pesare sui contribuenti italiani, tipo promesse irrealizzabili di pensionamenti anticipati o sussistenza di reddito per lunghi periodi, quindi si deve pensare anche ad una società che cambia e che deve camminare con le proprie gambe senza avere il politico che attraverso lo Stato Balia mantiene il proprio orticello o il vasto gruppo di portatori di voti ad esempio una compagnia di bandiera. Ricordiamoci che promettere aumento della spesa pubblica, senza riduzione dell’indebitamento porta al fatto che dovremo trovare altro denaro per pagare il debito pubblico che ci porterà a diventare sempre meno affidabili pagando sempre più interessi (spread) e meno titoli di Stato, arrivando al default, dovuto ad un elevato effetto leverage inizialmente favorevole prima sulla crescita economica e successivamente deleterio sul debito. Soluzione taglio i costi, spese inutili, efficiento la spesa pubblica Diritti civili, e società che cambia? I diritti civili devono essere la base del rispetto della persona, e la comprensione del mondo che cambia, non si può restare ancorati ad una società vecchia di idee e valori che viene strumentalizzata solo per trovare un nemico da attaccare per portare a casa dei voti spaventando gli elettori meno istruiti o più conservatori. Gli elettori non sono più quelle persone che credono a tutto, si fanno film di grandezza anche del loro piccolo paesello credendo che sia come Parigi, ma sono persone che viaggiano, potenzialmente potrebbero parlare diverse lingue straniere, conoscere nuove realtà, utilizzando i social possono conoscere nuove situazioni. Discorso logico sarebbe chiedersi cosa non funziona in Italia, guardando all’estero come posso migliorarlo, o come si è evoluto qualcosa. Purtroppo, non viene fatto e spesso c’è sempre il rischio di venire definiti come esterofili perché non amiamo il nostro paese, purtroppo è un modo per dire “meglio qualcosa che nulla”, questo non deve essere il solito discorso che viene anche poi girato nell’affermazione del Gattopardo “Tutto cambia per non cambiare nulla”, sempre il Principe aggiunge che se non ci si apre saremo come quelle “scimmiette pronte ad arrampicarsi in cima ai lampadari” che identifica nelle ragazze nate da matrimoni tra consanguinei. Imprese? Le imprese devono aprirsi al mondo che cambia, gli errori potrebbero risalire già agli anni 70 e 80 quando le imprese italiane non pensavano ad aprirsi ad altri mercati e rafforzare la propria economia, oggi con la globalizzazione è necessario che le imprese collaborino tra di loro, si alleino, e creino anche gruppi intraziendali in modo da essere competitive sui mercati rivedendo anche le loro strategie e le politiche di governance. Si può tranquillamente vivere in un mondo globalizzato mantenendo la glocalizzazione purché l’unione di più imprese (forze) faccia la forza di confrontarsi in un mercato possibilmente libero. Dare la possibilità di creare nuove imprese e scovare nuovi settori che possono essere utili alla crescita dell’economia considerando le carenze strutturali e soprattutto la formazione degli studenti e laureati. Anche liberalizzare quei settori in cui vi è molto sommerso per mancanza di legalizzazione che in altri Stati sono legali, come quello della Prostituzione aperta a tutti gli orientamenti e questioni di gender, e legalizzazione delle sostanze cd droghe leggere a condizione che ci siano delle regole serie per punire chi scherza con la vita altrui se sotto effetto di sostanze. Puntare sul settore energetico delle energie rinnovabili ed altre forme purché la produzione sia sempre meno rischiosa per l’ambiente anche ritornando a vecchie produzioni con nuove soluzioni. I leaders? Ricordiamoci solo che lo statista non è quello che diventa Presidente del Consiglio, ma è colui che riesce a cambiare il paese con le riforme. Inoltre, ricordiamoci sempre che fortunatamente noi non eleggiamo il Presidente del Consiglio; quindi, possiamo venire governati da Italiani con competenze tecniche riconosciute nel contesto internazionale come Mario Draghi, Mario Monti o Carlo Azeglio Ciampi per fare degli esempi. Rischi con le destre centro? Le scelte dell’attuale destra possono piacere perché garantiscono certezze impossibili da mantenere, danno l’idea di sicurezza, ma rischiamo di uscire dal contesto internazionale o venire considerati come appestati, solo perché mancano le riforme, valori liberali, rispetto e riconoscimento della società che cambia, affermazione di nuovi diritti civili, e quello che temo anche nessun interesse alla difesa dell’ambiente ed incentivazione della Transizione energetica, senza questo nuovo passo rischiamo di finire la nostra esistenza in breve tempo, senza acqua, e costi energetici elevati solo a causa di politici capricciosi che non vogliono accettare che il problema ecologia e ambiente è un problema di tutti gli schieramenti ed ideologie. Se continuiamo come sta promettendo o minacciando parte della politica italiana di Destra centro rischiamo di far regredire l’Italia oltre a quel limite di Stato Europeo Moderno, perdendo di vista il modello tedesco, spagnolo e britannico per i diritti civili, e rischiare di avere una Italexit che creerebbe solo danni oltre a quelli già visti con la Brexit, per evitare il problema vorrebbe dire avere un sistema di relazioni internazionali molto forti Extra-Ue con stati non canaglia o pericolosi per i diritti civili, e comporterebbe anche di mettersi un cappio al collo per le relazioni internazionali ed economiche per le imprese. Purtroppo quest’anno ricorre il centenario della Marcia su Roma, speriamo di non vedere politici e politicanti esaltati ricordando uno dei periodi più tristi dei diritti civili italiani, prima ancora dei quasi primi trentanni di prima repubblica dove ad es. ci sono voluti quasi 30 anni per avere una Legge sul divorzio e una sull'aborto. Sono un uomo del mio tempo, costruttori di ponti con il mondo, in un contesta multiculturale che agisce in prospettiva interculturale.
Giorgio Castoldi, cittadino italiano ed elettore che non sa ancora se andrà a votare alle prossime elezioni