Liceo Bianconi. La Scuola non si ferma
“Care studentesse e cari studenti, sono orgoglioso di voi!” con queste parole il vicepreside del Collegio Bianconi di Monza, Andrea Villa, si è rivolto per iscritto ai suoi studenti. Una lettera inviata in tempo di emergenza, in cui ogni certezza sembra vacillare. Uno scritto denso di emozione, che desidera far sentire la voce della scuola quale necessaria rassicurazione. “La sfida che abbiamo davanti è straordinaria - continua il numero due dell’istituto monzese - e consiste nel mantenere alta quella decisiva volontà di conquistare ogni secondo che ci è dato, anche in questo tempo. Lo possiamo fare con l'impegno nella quotidianità, nella fatica dello stare sui libri (o sul tablet)... lo possiamo fare nel rapporto di serena fiducia e di responsabilità che ci riconosciamo reciprocamente”. Perché la scuola, che è l’unica istituzione che riesce con sistematicità ad entrare nelle case quotidianamente, non può fermarsi e non vuole arrendersi, pur nelle restrizioni imposte a causa dell’emergenza. “Molti di noi desidererebbero darsi da fare fattivamente - continua il professor Villa - perché sentiamo il bisogno di scendere in campo per aiutare chi sta soffrendo e chi si sta prendendo cura dei malati. Io stesso, di tanto in tanto, mi chiedo se il mio stare in casa sia utile al Paese. Però sono convinto che oggi sia questo il nostro posto. Dobbiamo sentirci uniti, farci compagnia, costruirci e rinnovarci come comunità educante. Solo questo dà senso, oggi, al sacrificio di chi si sta battendo contro il virus. Il nostro stare a casa è l'anima piena del servizio sociale che oggi, attraverso internet, può essere la Scuola. Unità, compagnia, comunità che riempie quel vuoto che non deve abbatterci”. Proprio per cercare di far sentire la compagnia all’intera comunità scolastica, il Bianconi sta organizzando momenti di caffè letterari didattici in streaming sui canali social della scuola, oltre alle ormai consuete lezioni in videoconferenza e alle piattaforme di didattica a distanza. “Non abbiate paura! - conclude il vicepreside - Ricominceremo il cammino! E lo faremo rinnovati da quel bisogno di relazione che stiamo sperimentando adesso in tutta la sua tenacia. Questa sia la speranza per il nostro domani”.