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Ospedale San Gerardo, arriva l’incubo amianto

A settembre partiranno i lavori per la ristrutturazione della struttura sanitaria e c'è già preoccupazione per la mole di polveri sottili, cemento e anche amianto che potrebbero sollevarsi dal cantiere

Quello dell’amianto è un problema ancora oggi, purtroppo, molto sentito anche se c’è una legge del 1992 che bandisce l’uso di questo materiale nel Belpaese. L’Italia, infatti, sta ancora pagando le conseguenze degli alti livelli di esposizione derivati dall’utilizzo di questo materiale dal secondo dopoguerra in particolare nei settori della produzione industriale di manufatti in cemento-amianto, di manufatti tessili contenenti amianto, della cantieristica navale, della riparazione e demolizione di rotabili ferroviari e nell'edilizia. Tali prodotti in seguito all’usura o al danneggiamento possono rilasciare nell’ambiente microscopiche fibre che, attraverso la respirazione, raggiungono il polmone, organo bersaglio per quelle patologie correlate all’amianto. Bonificare gli ambienti dall’amianto diventa fondamentale, quindi, per la nostra salute. Ci sono purtroppo ancora casi che fanno molto discutere, come ad esempio quello dell’ospedale San Gerardo.

A settembre partiranno, infatti, i lavori per la ristrutturazione del noto ospedale. La riqualificazione della struttura ospedaliera durerà sei anni e sta già destando molte perplessità e preoccupazioni da parte dei dipendenti. Le apprensioni maggiori riguardano in modo particolare l’aria che loro e i pazienti dovranno respirare in tutto questo tempo. Quello che infatti sta per accadere è qualcosa di paradossale: attorno all’ospedale San Gerardo, un grandissimo complesso che contiene 3000 dipendenti e 1000 studenti e che funge da centro sanitario all’avanguardia per tutta la provincia (si parla di quasi un milione di persone), rischia di alzarsi una mole di polveri sottili, cemento e anche amianto.

Eternit, polveri cancerogene, mescolate a cemento e polveri sottili letali per i tanti pazienti dei reparti. L’ospedale San Gerardo da tempo aveva bisogno di una ristrutturazione globale, di lavori di adeguamento alle norme di sicurezza. Ma allora come fare per evitare di mettere in ginocchio la sanità di un’intera Provincia e contemporaneamente svecchiare la struttura? Si è pensato alla fine ad una ristrutturazione per settori, senza dover bloccare l’intera struttura. Un epilogo felice che sembrerebbe soddisfare tutti ma che però porta alla ribalta un problema fondamentale. Pareti, tetti, supporti e rifiniture dell’ospedale San Gerardo sono in eternit. Un portatore di malattie che, paradossalmente, si trova dall’altra parte delle stanze in cui alloggiano i tanti pazienti che sono giunti li per farsi curare da malattie e certamente non per riceverne altre. Il problema amianto non riguarderà solamente l’ospedale e il comune di Monza, in quanto il San Gerardo confina anche con i piccoli comuni di Lissone e Vedano. Tutti infatti temono per la loro salute.

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