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Calcio

Si arriva a una svolta nel “Caso Seregno”

Ufficiali i deferimenti per l’ex DG Ninni Corda e per i calciatori Fabio Anelli e Federico Gentile

Dopo tanta attesa e grandi dubbi sugli esiti della disputa, la Procura Federale si è finalmente pronunciata sul “caso Seregno”, e il risultato si traduce nei deferimenti per l’ex DG Ninni Corda e per i calciatori Fabio Anelli e Federico Gentile.

Le accuse sono rilevanti e non si esclude che si potrebbe arrivare a condanne esemplari, al contempo simbolo e deterrente per simili comportamenti futuri.

Si attendono sviluppi, ma nel frattempo non si è fatto attendere il commento di Davide Erba, ex numero uno del club, ceduto a inizio anno. Queste le sue parole espresse a TuttoC e TMW, sintetizzate a seguire:

Sono felice, la verità alla fine viene a galla e questo deferimento dimostra che tutto quello che ho detto era vero. La Procura ha sentito tante persone, parliamo di una ventina di testimoni: io sono sempre stato sereno dentro di me, ho sempre detto la verità e sapevo che sarebbe venuta fuori. C’erano troppe persone che conoscevano i fatti. Mi congratulo con la Procura Federale: questo mi dà anche un po’ di speranza, vuol dire che c’è chi fa bene il suo lavoro.

Oggi prendo una bella boccata di fiducia. La Procura ha accertato tutte queste cose, ora si tratta solo di aspettare l’entità delle squalifiche. Però, da quello che si legge, penso che saranno pesantissime.

Le accuse sono molto gravi e, soprattutto, ci sono tanti testimoni oculari. Io ero sereno, sapevo che uno può stravolgere la realtà, ma alla fine la verità viene a galla.

E ora mi sta ritornando il desiderio di intraprendere qualche nuova avventura calcistica, vedremo, ma il Seregno è un capitolo chiuso, anche se resto il primo tifoso della squadra, che seguo costantemente.

Mi è dispiaciuto tantissimo che la mia esperienza nel Seregno si rimasta legata ad un fatto poco edificante, purtroppo ci siamo andati di mezzo tutti per colpa di uno che ha fatto del male alla società, a me, a tutti i ragazzi, e spero soltanto che serva per il futuro.

Se dovessero ripetersi vicende del genere, mi augurerei che venisse mantenuto un atteggiamento più ponderato, almeno fino a quando la Procura non si sarà espressa. Può servire come insegnamento, ma lo dico per tutti, anche a me stesso: anche io all’epoca avrei dovuto mantenere maggiore riserbo. Tanto la verità esce sempre, non si scappa. Uno può nasconderla, modificarla, cambiarla, ma alla fine viene a galla, mentre le false accuse, costruite ad arte, come qualcuno ha cercato di fare, perdono di valore e significato”.

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