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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Monza, dilettanti allo sbaraglio: altro schiaffo alla città

Deserta anche la sesta asta: quella che avrebbe dovuto vendere marchio, coppe e tutto il patrimonio immobiliare della società ormai fallita. E l'11 luglio scade anche il termine per l'iscrizione alla Serie D

Una lunga agonia senza fine. Una tremenda Via crucis che sembra pronta a vivere l’ultima pagina, quella dell’addio. 

Il Monza calcio è sempre è più solo: martedì pomeriggio è andata deserta anche la sesta asta, quella che metteva in vendita il marchio, le coppe, i trofei e tutto ciò che, al Brianteo e a Monzello, non è di proprietà del Comune. Evidentemente gli imprenditori interessati - sempre che ce ne siano - hanno ritenuto troppo alta la richiesta di 150mila euro per salvare ciò che resta del Monza calcio. 

Così è scomparsa nel nulla anche la cordata della famiglia Colombo - uno degli industriali è il figlio di Felice, presidente del Milano a fine anni ’70 -, che sembra aver perso pezzi per strada e che starebbe, il condizionale è d’obbligo, cercando di riorganizzarsi. 

Il giudice fallimentare, però, sembra non essere disposto a concedere altre occasioni. Giovanni Battista Nardecchia ha infatti deciso di non fissare nessun’altra asta fino a quando non riceverà un assegno da 150mila euro. 

Il tempo, però, è pochissimo. L’11 luglio scade il termine finale per iscriversi almeno al campionato di Serie D. E per evitare che il calcio scompaia definitivamente da Monza. 

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