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Coppa Italia, la prima della Vero Volley Milano è negativa: Conegliano vince 3-0 e si riconferma campione

Le rosablù, alla prima finale della loro storia, riescono a combattere ad armi pari solo nel secondo set lasciando poi campo libero alle venete, alla quinta affermazione nella competizione

Ci ha messo tutte le energie possibili la Vero Volley Milano per cercare di interrompere la marcia trionfale della Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano, ma anche questa volta non c'è stato nulla da fare. La squadra allenata da Daniele Santarelli si è confermata anche in questa occasione una corazzata indistruttibile portandosi a casa la quinta Coppa Italia della sua storia, la quarta di fila. Il 3-0 con cui è terminata la finale dell'Unipol Arena (25-17, 25-23, 25-19) testimonia la chiara superiorità netta delle venete, che malgrado abbiano cambiato intepreti anche importanti continuano a non smarrire il proprio dna e a fare razzia di trofei (il terzo per loro dopo la Supercoppa ed il Mondiale per Club). Per le rosablù dunque una sonora bocciatura che deve essere un'occasione di crescita: le potenzialità per fare bene e arrivare in fondo a tutte le competizioni ci sono tutte. Massima concentrazione sugli altri obbiettivi: dalla Champions, in cui si cercherà di superare la fase a gironi da prima della classe, alla lotta scudetto. 

LA PARTITA - Questo il sestetto scelto inizialmente: Orro-Thompson, Stevanovic-Folie, Sylla-Larson, libero Negretti.

Partenza a favore delle ragazze di Gaspari, che cercano di approfittare dell'oramai consueto avvio a rilento delle avversarie: Larson e Thompson realizzano lo 0-3, ma ben presto le cose iniziano a cambiare. Le gialloblù iniziano a tarare la difesa e il contrattacco e recuperano terreno: Cook e Haak firmano l'aggancio (4-4). La stessa svedese si impone a muro su Sylla e permette alla sua squadra di mettere per la prima volta il naso avanti (7-6). Milano inizia ad innervosirsi e sbaglia prima con Thompson (9-6) e poi con Orro, che commette l'invasione del 13-9. Carbura anche il servizio e Haak realizza l'ace del 14-9. Gaspari prova a cambiare qualcosa dopo il time out con l'inserimento di Stysiak senza tuttavia riuscire a frenare l'impeto delle campionesse del mondo, che allungano con due muri di Squarcini (21-13). Otto set point grazie ad Haak (24-16): Stysiak annulla il primo ma la difesa rosablù nulla può sul colpo della "Regina del Nord". 25-17 e Conegliano passa subito avanti. 

L'avvio del secondo set si svolge sulla falsa riga del precedente: Thompson è abbastanza lucida e porta le rosablù sull'8-10. Larson non lo è altrettanto ed il parziale torna in parità (10-10). Lubian stoppa a muro Folie ed è sorpasso (13-12), poi Wolosz in modo analogo si impone su Sylla (14-12). L'azzurra non si arrende e riesce a rimettere il confronto in parità (15-15). Nuovo allungo Conegliano con Haak, abile a chiudere uno scambio lungo (17-15), Sylla rimedia ancora (17-17). Cook arma il braccio (20-18), Haak stavolta manda fuori (21-21). Entra Candi al servizio ma centra in pieno la rete (24-22); due sono le opportunità di chiusura per le pantere, spreca la prima Lubian, che sbaglia dai nove metri (24-23); non perde l'occasione invece Plummer (25-23) con le campionesse uscenti che vanno dunque sul due a zero. 

Le pantere vogliono chiudere visto che gli impegni non danno tregua: è subito 6-1 con Haak, Plummer ed un errore di Larson. La statuinitense manda ancora sulla rete e la forbice si amplia ancora (14-6). Santarelli non vuole cali di concentrazione e sul 20-15 richiede la sospensione del gioco: a suonare la sveglia è Haak che inchioda due primi tempi terribili (22-15). Sei i match point: il pallone della riconferma della coccarda tricolore è messo giù da una delle nuove arrivate, Federica Squarcini. Conegliano dunque festeggia, Milano deve leccarsi le ferite e in fretta. 

LE PROTAGONISTE DELLA FINALE - Microfono a Myriam Sylla per le impressioni del post gara: "Oggi abbiamo dato tutto quello che avevamo e forse al momento non è abbastanza. Questo ci motiva a lavorare ancora di più e meglio. Conegliano ha spinto dall'inizio alla fine ma lo sapevamo che avremmo giocato contro una squadra che non avrebbe lasciato nulla al caso. Forse in alcuni momenti è stata responsabilità nostra, perché potevamo e dovevamo fare qualcosa in più. La tristezza, però, è momentanea. Era una Finale e volevamo di più, ma la stagione è lunga e domani è un altro giorno". 

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