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Il caso salis

Oggi è il giorno del processo: come sta Ilaria Salis e che cosa rischia

C'è grande attesa per l'udienza della 39enne di Monza reclusa a Budapest da 13 mesi con l'accusa (sempre rigettata) di aver aggredito due nazisti durante la Giornata dell'onore

Oggi Ilaria Salis ritornerà in aula. “Presumibilmente - come ha raccontato il padre Roberto davanti alle telecamere di Rai3 - ancora coi ceppi ai polsii e alle caviglie e tenuta al guinzaglio”. Proprio come era accaduto lo scorso gennaio in occasione della prima udienza, quando le immagini dell’insegnante monzese di 39 anni da oltre 13 mesi reclusa nel carcere di Budapest con l’accusa di avere aggredito due neonazisti in occasione della Giornata dell’onore era salita alla ribalta delle cronache mondiali. Accuse che la donna ha sempre rigettato. 

Oggi l’avvocato chiederà gli arresti domiciliari in Ungheria, passaggio necessario per poi chiedere quelli in Italia. Ilaria, come già avevano spiegato nelle scorse settimane l’avvocato “è molto provata, ma ha anche una forza pazzesca”. Proprio come si legge nel diario scritto in queste ultime settimane dal carcere di Budapest e consegnato ai suoi legali. Un diario  nel quale, come anticipato dal Tg3, la donna ribadisce la sua posizione politica, ma anche le condizioni di detenzione che l’avvocato Losco aveva definito “pari a quelle di un detenuto al 41bis”. Una lettera nella quale Ilaria Salis ribadisce la “consapevolezza di trovarsi dalla parte giusta della storia”. E ricorda, in merito a quella vignetta di Zero Calcare che la rappresenta “solo a raschiare la melma in fondo al pozzo. di quella “paura che si fa terrore perché non sai quello che ti sta per accadere”. Il padre ha ribadito che la figlia “si trova in una situazione kafkiana: perché è donna, non ungherese e antifascista. Per gestire questa situazione ci vorrebbero autorità italiane col polso”. 

Roberto Salis, durante un recente incontro pubblico a Vimercate, con grande orza d'animo aveva ripercorso quei primi 35 giorni di detenzione di sua figlia: l’arresto, il trasferimento in commissariato “dove l’hanno lasciata in mutande, reggiseno e calzini e le hanno poi dato abiti sporchi e un paio di stivali coi tacchi a spillo. I poliziotti le dicevano ‘W il duce’. Poi è stata trasferita in cella, dove è rimasta da sola per 8 giorni senza neppure il kit per l’igiene. La volevano interrogare senza neppure la presenza di un avvocato”. Il resto è cronaca ben nota e Roberto Salis non ha parole tenere verso le istituzioni. “Mia figlia è rimasta con gli stessi abiti per oltre un mese. L’ambasciata non è riuscita a farle recapitare il pacco con vestiti e kit per l’igiene”. È molto provato Roberto Salis quando ricorda quei primi 35 giorni di carcere di sua figlia che è riuscito a sentire per la prima volta a settembre e a vedere a ottobre. “L’ambasciata ha in questi casi un ruolo fondamentale – prosegue Salis -. Deve farsi carico di quello che la famiglia non può fare. Attraversato l’avvocato avevo chiesto ad Ilaria se voleva che facessimo sapere ai media quello che le stava capitando ma non ha voluto. Era terrorizzata. Io se mi fossi trovato al suo posto, anche solo dopo pochi giorni di quello che lei ha subito avrei confessato qualsiasi cosa”.

“Le hanno consegnato un hard disk con le immagini da visionare. Un hard disk contenente immagini pari a 5 mila film. Da visionare su un pc dove è installato Windows 7 che non riesce neppure ad aprire le immagini. Questo è un processo politico contro una cittadina straniera antifascista”. Roberto Salis ricorda che in ballo non quello che sta succedendo a sua figlia “riguarda tutti, ci sono di mezzo valori etici e morali che non sono né di destra né di sinistra. Se sei patriota devi difendere i diritti dei cittadini”.

Oggi a Budapest ci saranno anche i deputati Nicola Fratoianni e Ilaria Cucchi. "Siamo qui per mostrare ad Ilaria e alla sua famiglia tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno. Per mostrare che la Repubblica italiana non abbandona le proprie cittadine, nonostante l'assenza della maggioranza e del governo Meloni. Difendiamo lo stato di diritto, difendiamo la libertà e i valori dell'Europa affinché Ilaria possa tornare a casa", si legge sulla pagina Facebook del leader di Sinistra Italiana Alleanza Verdi Sinistra. 

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