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La polemica / Villa Reale

Il destino del Parco e della Villa, e il documento tenuto... nascosto

Secondo gli ambientalisti il masterplan presentato in settimana non valorizzerebbe davvero la Villa Reale e il Parco

"Il Masterplan rinuncia a dare al complesso monumentale l’identità e il valore che gli spettano, trattandolo come un parco e una villa qualsiasi, solo un po’ troppo grandi, dunque da spezzettare e affidare a chiunque purché paghi, puntando sul numero delle manifestazioni e dei concessionari, e non certo sulla loro qualità o corrispondenza con la dignità del monumento e la fruibilità garantita al pubblico".

E' questo il resoconto delle associazioni ambientaliste e culturali monzesi all'indomani delle presentazione ufficiale, il 31 maggio, dell'Accordo di Programma per la valorizzazione di Reggia e Parco di Monza, il Il Masterplan da 55 milioni di euro piano che indica le strategie e le linee di azione per i prossimi 10 anni per guidare il rilancio innovativo e sostenibile del patrimonio che compone il complesso monumentale di Villa Reale e Parco di Monza. Secondo i referenti delle diverse realtà ambientaliste e culturali, infatti, il documento sarebbe "viziato" da parecchi limiti derivanti da una mancata visione d'insieme di chi lo ha redatto e non sarebbe utile, in definitiva, per una vera valorizzazione sul piano nazionale e internazionale del complesso monumentale. Ragione per la quale, probabilmente, anche la sua presentazione pubblica sarebbe stata procrastinata per lungo tempo. "Anzitutto, essendo uno strumento volontario, l'efficacia del Masterplan è determinata da un processo di democrazia partecipativa che invece qui è mancato - hanno chiosato i referenti, proseguendo poi con la critica al documento - Di fatto, con il Masterplan, sono riconfermate tutte le presenze delle attività sportive nel complesso monumentale, riunite sotto la definizione di sistema degli attrattori sportivi di gioco, relax e sosta, assunto a elemento costitutivo del Parco, malgrado tali presenze siano in contrasto con l’unitarietà del suo retaggio storico e architettonico. In particolare, l’equiparazione Villa Reale - Autodromo si configura come il tentativo di far assurgere l’Autodromo a uno status di presenza storico - culturale al pari della Villa Reale solo per giustificarne la compatibilità con il Parco. Più in generale, dunque non è assolutamente condivisibile la previsione del totale congelamento dello status - quo (novecentesco) che ha portato alla frammentazione e alla compromissione del disegno originario del complesso monumentale per via dell'inserimento delle grandi concessioni".

Un punto di vista piuttosto duro per il quale le associazioni, in tutto 18, hanno chiesto un ulteriore chiarimento con l'amministrazione comunale. E al quale a controbattere è stato il capogruppo della Lega in consiglio regionale Alessandro Corbetta: "Le recenti dichiarazioni di alcune associazioni ambientaliste che vorrebbero rimuovere l'autodromo dal Parco e abolire il Gran Premio di Monza sono del tutto irresponsabili e prive di ogni logica - ha attaccato il capogruppo - Questo evento, radicato nella tradizione, richiama ogni anno decine di migliaia di appassionati, creando opportunità di sviluppo economico e promozione turistica per tutto il territorio con un indotto stimato di oltre 100 milioni di euro". 

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