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Pedemontana: i rischi e i dubbi sulle compensazioni ambientali e viabilistiche

Intanto i comitali, le liste civiche e le associazioni hanno chiesto l'istituzione di un osservatorio anche sulle compensazioni

Alla vigilia dell’avvio dei cantieri (ad oggi però la data ufficiale non è ancora stata annunciata) i comitati contrari alla costruzione di Pedemontana hanno incontrato i vertici della società per fare il punto della situazione sulle compensazioni ambientali e viabilistiche che verranno eseguite. Un incontro che ha visto il coinvolgimento dei Comitati, dei gruppi ambientalisti e delle liste civiche (Legambiente Circolo Laura Conti Seveso, Legambiente circolo Gaia Usmate con Velate, Sinistra e Ambiente-Impulsi Meda, Seveso Futura, Passione Civica Cesano Maderno, Altra Bovisio, Comitato Ambiente Bovisio, Immagina Arcore, Comitato No Pedemontana Lesmo) delle tratte B2 e C della maxi autostrada che taglierà la Brianza.

I dubbi

Durante l’incontro, oltre a ribadire il netto no all’opera “che consideriamo dannosa, impattante e insostenibile” hanno ricordato, sono state sollevate parecchie perplessità e dubbi anche sui tanto annunciati interventi di compensazione. “Molto è stato promesso e poco è stato attuato - hanno spiegato i rappresentanti dei gruppi ambientalisti e delle liste civiche -. Ci riferiamo alle compensazioni viabilistiche e, soprattutto, a quelle ambientali che sulle tratte A e B1 e sulle tangenziali di Como e Varese di Pedemontana mostrano pesanti ritardi realizzativi oltre a riduzioni e snaturamenti. Al contempo, dimostrando responsabilità e interesse per il territorio, ci sentiamo in dovere di continuare a informare e monitorare con attenzione ciò che accadrà all’apertura dei cantieri e su quello che resterà dopo la loro chiusura e la messa in esercizio dell’opera”.

Il cantiere accanto a scuola e case 

Caso emblematico è quello di Lesmo. Il progetto – già nella fase esecutiva – preoccupa molto i cittadini sia per l’impatto sulla mobilità e sul traffico, sia per quanto riguarda l’inquinamento acustico con operai proprio accanto alle abitazione e alla scuola. Il progetto esecutivo pubblicato sul sito del Ministero della Transizione Ecologica (MITE) avrà serie ripercussioni sulla vita degli abitanti di Lesmo, soprattutto perché il cantiere durerà circa 3 anni. Preoccupazioni che il Comitato No Pedemontana Lesmo ha sollevato anche durante l’incontro.

Il rischio lavori spezzatino

Altro problema è che cosa è stato accolto delle proposte di compensazione avanzate dalle amministrazioni, e chi se ne occuperà. Perché accanto ai Comuni che si occuperanno direttamente degli interventi ricevendo i fondi da Pedemontana (la società garantisce ai Comuni un anticipo per la progettazione esecutiva e, successivamente, pagamenti ad avanzamento lavori), ci sono anche amministrazioni che hanno deciso di affidare anche questa fase alla società che si occuperà della realizzazione della maxi autostrada. “Non è ben chiaro il panorama di ciò che è stato chiesto dalle amministrazioni e cosa di quelle richieste sia stato accolto – proseguono i comitati, le liste civiche e le associazioni ambientaliste -. È necessario fare chiarezza: delle interlocuzioni tra Comuni e società Pedemontana non abbiamo un riscontro pubblico, non c’è contezza di verbali o carteggi dai quali si possa comprendere a che punto sia la procedura”.

Inoltre Pedemontana ha ammesso difficoltà laddove ha dovuto gestire direttamente la realizzazione di alcune compensazioni ambientali quando alcuni Comuni hanno preferito delegare tutto alla società. “Un tema centrale è proprio il protagonismo dei Comuni: per gestire i disagi legati alla cantierizzazione e per monitorare la corretta realizzazione in tempi brevi delle compensazioni ambientali e viabilistiche, il ruolo delle amministrazioni comunali può essere decisivo – aggiungono -. Mentre i sindaci della tratta B2 stanno affrontando alcune partite a livello sovra locale coordinati dal sindaco di Cesano Maderno Gianpiero Bocca, per la tratta C questo non sta accadendo e il rischio di interventi spezzatino è alto”.

Un osservatorio sulle compensazioni ambientali 

Proprio sul metodo si sono concentrati i gruppi intervenuti in Apl che suggeriscono: “Con i Comuni della Tratta B2 abbiamo chiesto e ottenuto la costituzione di un osservatorio sulla bonifica. Anche sulle compensazioni ambientali è necessario istituire momenti di confronto e verifica tra Pedemontana, Amministrazioni e gruppi ambientalisti.” Da qui la necessità di costruire un percorso insieme, affinché si possa garantire una restituzione al territorio, almeno parziale, delle criticità che l’opera avrà sui Comuni che attraverserà.

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