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La protesta / Triante / Via Monte Oliveto

Una petizione per dire no all'arrivo dei migranti nel centro di accoglienza di Monza

La protesta dei residenti e il sostegno dei partiti della minoranza

Dopo la protesta in consiglio comunale, adesso arriva anche la petizione. Per dire no al possibile arrivo di 100 richiedenti asilo nella struttura di via Monte Oliveto. A promuoverla i cittadini che vivono nei pressi di quello che potrebbe diventare un centro di accoglienza vero e proprio a due passi dal centro di Monza. Una petizione alla quale hanno aderito anche Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega e la lista civica Noi con Dario Allevi.

"Troppo pericoloso: a due passi da scuole e centri sportivi"

“Sabato mattina i nostri militanti si sono già attivati per raccogliere le firme, registrando numerose adesioni - si legge nel comunicato stampa congiunto -. Il prossimo appuntamento sarà nella mattinata di sabato 16 dicembre in via Vittorio Veneto, angolo via Cavallotti per informare i cittadini di quanto sta avvenendo e per dar voce a quanti si oppongono a questa ipotesi scellerata, che metterebbe in pericolo la vivibilità e la sicurezza del quartiere”. Un no dettato dalla possibile scelta di quello spazio, considerato dalla minoranza monzese inadeguato ad ospitare fino a 100 richiedenti asilo. Uno spazio troppo piccolo che rischia di “far riversare decine di migranti negli spazi pubblici e nelle strade circostanti senza alcun controllo - si legge ancora nella nota ufficiale -. Ricordiamo nuovamente che la realizzazione del nuovo centro di accoglienza sarebbe previsto in un’area dove sono presenti scuole, un centro sportivo e due aree verdi già in stato di abbandono e vie poco frequentate, che da tempo stanno registrando problemi di sicurezza”. La struttura – come si legge sugli annunci presenti on line - di 1.300 mq è dotata di  12 camere da letto aventi superficie di mq.25, bagni multipli, oltre a locali accessori quali, sala da pranzo, aree ricreative e di studio, spogliatoi e alloggi per il personale.

Riva: "Colpa del governo Meloni"

Intanto sulla vicenda di via Monte Oliveto, che settimana scorsa ha visto la protesta in consiglio comunale anche dei residenti della zona, interviene nuovamente l’assessore al Welfare Egidio Riva. "L’ho affermato e lo ripeto: (solo pensare di) accogliere 100 migranti in un edificio di circa 650 mq in via Monte Oliveto è indegno, indecente, indifendibile – dichiara -. Gli spazi sono inadeguati, le misure di accoglienza minime. E siccome anche le azioni per l’integrazione sono inesistenti, le preoccupazioni per l’impatto che il possibile centro di accoglienza avrà, sul quartiere e la città, sono elevate.  Ebbene, proprio mentre stavamo cercando di bloccare un progetto inaccettabile ecco che è arrivata la doccia fredda”. Anche se, naturalmente, la scelta definitiva spetterà alla prefettura con la quale l’amministrazione Pilotto nel frattempo si è più volte confrontata.

Riva punta il dita contro le scelte del governo di centrodestra. “Il 30 novembre il parlamento ha convertito in legge il decreto immigrazione (5 ottobre 2023, n. 133) –  prosegue -. Basta leggere, per capire quali saranno le conseguenze, per Monza, per via Monte Oliveto, di questa e delle altre leggi del governo Meloni in materia di immigrazione”. Scelte e deroghe che potrebbero la trasformazione dello stabile di via Monte Oliveto in centro di accoglienza ospitando fino a 100 richiedenti asilo. “Non bastava al governo Meloni avere eliminato  – con la legge n. 50/2023 – le già minime misure di integrazione (assistenza psicologica, orientamento al territorio, apprendimento della lingua) prima previste nei bandi per l’accoglienza – incalza Egidio Riva - Ora si possono ammassare ancor di più i migranti nelle strutture di accoglienza collettiva, per ‘esigenze di ordine pubblico e sicurezza’. A queste condizioni è ancor più preoccupante pensare a cosa potrebbe avvenire, dentro lo stabile e fuori, nel quartiere e in città, se il progetto di accoglienza previsto in risposta a un bando di prefettura non verrà radicalmente ripensato, nel numero di persone e nelle modalità di gestione. Così è ancor più indegno, indecente, indifendibile e pericoloso. Rimane l’amara curiosità di sapere cosa ne pensa ora chi, solo pochi giorni fa, gridava vergogna, in aula e fuori, contro l’amministrazione comunale perché ritenuta responsabile e favorevole. Le responsabilità, come spero sia chiaro, vanno cercate altrove”.

Intanto il Pd cittadino, come annunciato nelle scorse settimane durante una conferenza stampa, si sta già organizzando con le parrocchie, le associazioni e il terzo settore per promuovere attività che potrebbero garantire quel progetto di accoglienza diffusa tanto richiesto sia a destra sia a sinistra. 

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