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L'intervento / Vimercate

La torre alta 32 metri resta (per ora) in piedi: demolizione rinviata

Annullato, per adesso, l'intervento di demolizione della torre

La torre dell'acquedotto di Vimercate per adesso resta in piedi. È stato rinviato a data da destinarsi l'intervento di demolazione della torre dell'acquedotto di Velasca che era stata fissata per la mattinata di giovedì prossimo, 13 aprile. "Per ulteriori approfondimenti di natura tecnico-giuridico - si legge nella mail di BrianzAcque diffusa nel primo pomeriggio di oggi, giovedì 6 aprile - si comunica che la demolizione della torre dell’acquedotto di via Tasso nella frazione di Velasca, inizialmente prevista per giovedì 13 aprile, è momentaneamente sospesa. É in corso di definizione da parte dei tecnici la scelta della nuova data prevista per l'abbattimento". Un evento molto atteso, soprattutto dalla comunità vimercatese e che avrebbe visto anche un vero e proprio piano di evacuzione delle famiglie che vivono nei pressi della struttura. 

La struttura ubicata nella frazione di Velasca, in un contesto territoriale contrassegnato dalla campagna, è alta 32 metri e si appoggia su una struttura portante di 6 pilastri in cemento armato. Ormai la struttura non è più in funzione dalla fine degli anni Settanta, e mostra i segni dell’usura del tempo.

Come verrà fatta esplodere

"La torre - avevano spiegato da BrianzAcque - verrà fatta esplodere mediante utilizzo di esplosivo nel rispetto degli standard di garanzia e sicurezza. Una tecnica con più vantaggi: rapidità di esecuzione e di sgombero dell’area interessata unite ad un risparmio economico".  Per garantire lo svolgimento delle operazioni in tutta sicurezza, la polizia locale di Vimercate aveva messo a punto un piano dettagliato di emergenza. "Interventi come questi sono significativi - aveva commentato Enrico Boerci, presidente e amministratore delegato di BrianzAcque -. Perché, oltre a eliminare strutture che non hanno più alcuna ragione di esistere, ci consentono di rendere disponibili spazi di territorio da ripensare in chiave di riqualificazione e di rigenerazione urbana”.

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