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Lutto

É morto Gianni Vattimo, il filosofo che aveva scelto la Brianza per le sue (mancate) nozze

L'intellettuale del "pensiero debole" si definiva comunista - cattolico

Si è spento nella serata di martedì 19 settembre, all'età di 87 anni, il filosofo Gianni Vattimo. Vattimo si trovava ricoverato nel reparto di nefrologia dell'ospedale di Rivoli (Torino) quando le sue condizioni si sono aggravate. A dare la notizia ufficiale della sua morte è stato Simone Caminada, 38 anni, suo assistente e compagno per 14 anni con il quale, nel 2022, sarebbe dovuto convolare a nozze in Brianza, a Vimercate.

Nozze che però erano poi state improvvisamente sospese perché il futuro marito era stato indagato nell'ambito del processo piemontese che lo vedeva accusato di circonvenzione di incapace. Secondo gli inquirenti, infatti, Caminada aveva raggirato il filosofo per poter avere accesso al suo patrimonio. A celebrare il matrimonio sarebbe dovuto essere l'ex senatore vimercatese del Pd Roberto Rampi.

Il filosofo del "pensiero debole"

Classe 1936,  grandissimo intellettuale, Gianni Vattimo era era nato a Torino ed era figlio di un poliziotto e di una sarta. Dopo gli studi classici nel 1959 è arrivata la Laurea in Filosofia si era occupato di ontologia ermeneutica contemporanea proponendo una propria interpretazione definita "pensiero debole". Aveva espresso posizioni ambientaliste e animaliste e sul suo conto sono state avanzate in passato anche accuse di antisemitismo. La sua posizione politico - religiosa si riassume nel concetto del "comunismo - cristiano". In occasione dell'aggressione di Massimo Tartaglia a Silvio Berlusconi, nel dicembre del 2009, ai microfoni di Radio Radicale aveva supposto fosse stata una montatura.

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