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Cronaca Correzzana

Caso Harlan, gli ambientalisti: «L’azienda denunciata per smaltimento abusivo di resti animali»

Ma il Ministero gela gli animalisti: «La multinazionale non ha violato la legge e non sarà chiusa»

CORREZZANA – Niente da fare: la Harlan non chiude. Non solo: può continuare a importare e a vendere animali da tutto il mondo. Macachi, topi e altri roditori che poi vengono utilizzati nei laboratori di tutta Europa per vivisezione. Hanno dovuto masticare amaro gli ambientalisti, che si erano tanto battuti per ottenere lo stop della filiale della multinazionale americana. La tensione era giunta alle stelle quando la Harlan aveva importato oltre 100 macachi da destinare agli esperimenti.

Era nata una protesta alla quale aveva partecipato anche l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla. L’Ad della multinazionale aveva promesso di non uccidere gli animali. In realtà, della loro sorte non si è saputo più nulla. Tuttora non è chiaro se i macachi siano ancora nei depositi della Harlan (improbabile) oppure se siano stati spediti via a piccole quantità, riuscendo a eludere la «sorveglianza» degli ambientalisti.

Ora, un’altra doccia fredda per gli amici degli animali. Il ministero della Salute ha affermato che la Harlan ha importato i macachi senza violare alcuna norma di legge. Dunque, non può esserci nessuna chiusura dello stabilimento.

Ma gli ambientalisti non mollano: «Lo smaltimento dei rifiuti non è regolare – ha attaccato l’associazione Gaia, amici per la terra – ed scattata una denuncia penale contro l'azienda».

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