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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il maxi sequestro / Giussano

Condannato per 'ndrangheta, viveva in una villa da 500 mila euro: sequestro in Brianza

A far partire le indagini anche il patrimonio dell'uomo "sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al Fisco"

La guardia di finanza di Monza ha eseguito un decreto di sequestro "finalizzato alla successiva confisca" di una villa di pregio con annessa autorimessa a Giussano del valore di oltre 500 mila euro di proprietà  di un uomo di origine calabrese già condannato per associazione di tipo mafioso.

Tuttora agli arresti domiciliari "poiché soggetto apicale di una ‘ndrina distaccata in Brianza, facente capo alla criminalità organizzata calabrese", le fiamme gialle hanno definito l'uomo "socialmente pericoloso" l'uomo. Nonché in possesso di un reddito  "sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati al fisco". Il decreto di sequestro, eseguito ai sensi della normativa antimafia, è stato emesso dalla sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale di Milano su proposta della procura della Repubblica meneghina e fa seguito alla nota inchiesta "Infinito" che aveva portato agli arresti del calabrese.

Il provvedimento, come chiarito dai finanzieri, è scattato dopo "una puntuale mappatura del territorio brianzolo riguardante i soggetti appartenenti o contigui alla criminalità organizzata". I cui risultati sono stati segnalati alla procura della Repubblica che, a sua volta, ha proposto ed ottenuto dal tribunale di Milano l’applicazione della misura di prevenzione del sequestro propedeutico alla confisca del patrimonio nella disponibilità dell'uomo. Appunto la villa di pregio con annessa autorimessa, sita nel comune di Giussano, valutata oltre 500 mila euro.

Al proprietario della villa spetterà ora dimostrare come il patrimonio sequestrato sia stato acquistato con denaro di provenienza lecita. 

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