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Cronaca

Metropolitana, il Comitato replica: "Il comune non faccia conti da salumiere"

440 i milioni stimati nello studio di fattibilità come necessari per realizzare il prolungamento della M5 fino a Monza, 1 miliardo il costo previsto dall'amministrazione

“Conforta sentir ripetere che c’è impegno per un metrò in città, ed avere conferma che occorrono anche l’interessamento di Regione e Stato”.

L’inserimento del progetto del prolungamento della metropolitana con la linea M5 fino alla Villa Reale nel Piano Territoriale Regionale però, per il Comitato HQ San Fruttuoso 2000, non basta. In attesa di presentare entro metà febbraio i risultati della petizione che ha raccolto un elevato numero di adesioni sul territorio, indirizzata al presidente Maroni e ai sindaci di Monza, Lissone e Muggiò, l’associazione apprezza l’impegno dell’amministrazione Scanagatti in tema di Mobilità ma accusa l’Ente, in una nota, di fare “conti da salumiere”.

La polemica nasce dallo scarto tra la cifra stimata per la realizzazione della tratta da Bettola a Villa Reale contenuta nello studio di fattibilità elaborato dalla società Metropolitana Milanese Spa del 2012 e quella indicata nel comunicato ufficiale diffuso dal Comune venerdì.

“Ci sorprende molto, invece, l’affermazione che un metrò tra Bettola e Villa Reale costerebbe un miliardo di euro” afferma l’Associazione. “Noi abbiamo detto 440 milioni ricavandolo dal Capitolo 11, pagina 64, dello Studio di Metropolitana Milanese Spa, uno degli enti più qualificati nella progettazione di metropolitane in ambito europeo e mondiale”. Considerando la data del documento e il necessario adeguamento rispetto alla congiuntura economica nel corso dei due anni passati il Comitato applica un aumento del 15%, arrivando a stimarne il costo in 506 milioni “ma non certo al miliardo, che è il doppio”, replica.

Oltre alle cifre e alle fonti utilizzate per le previsioni dei costi l’Associazione dei cittadini chiede anche risposte in tema di logistica. “Sarebbe poi molto importante che il Comune dichiarasse una volta per tutte dove intende prevedere una infrastruttura senza la quale il metrò non si può fare: il deposito treni”. La struttura è l’elemento indispensabile per procedere con la progettazione del prolungamento e necessita di un’area di almeno 66mila metri quadrati.

Ma la vera polemica che non accenna a placarsi riguarda la richiesta di una maggiore capacità di autonomia rispetto a Milano che i cittadini chiedono da tempo, mostrando di voler vedere riconosciuta alla Brianza una indipendenza di decisione che secondo il Comitato le spetta.

“Occorre trovare una capacità di autonomia ragionevole e comprendere l’urgenza di iniziative decise, altrimenti i soldi dello Stato e della Regione andranno ancora una volta ad una nuova tratta della M5 dentro la città di Milano, quella da San Siro a Figino, e per Monza se ne potrà riparlare dopo l’anno 2021” ribadiscono i cittadini.

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