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Cronaca San Gerardo

Una giornata all'insegna delle ciliegie e non solo. Monza rende omaggio al suo Gerardo

Dall'altare della chiesa ai locali più alla moda di via Bergamo, l'imperativo è stato onorare il santo delle ciliegie

In chiesa la folla di fedeli che dopo la messa, come da tradizione, ha accompagnato la solenne processione dei preti della città e delle autorità civili e militari alla teca del santo nella chiesa di san Gerardo al corpo. Fuori le bancarelle con le ciliegie e i prodotti di artigianato. A San Gerardino la statua nel Lambro e il bacio della reliquia. E nei locali di via Bergamo l'omaggio al copatrono della città con lo speciale cocktail alla ciliegia.

Mai come quest'anno l'imperativo per la giornata di oggi, 6 giugno, è stato onorare il santo dei Tintori. Mai come quest'anno la devozione per San Gerardo è stata più sentita. Lo si è ricordato un po' ovunque in città, sottolineando ancora una volta l'affetto dei monzesi per il loro compatrono.

In mattinata nella chiesa di San Gerardo al Corpo (tirata a lustro per l'occasione) centinaia di fedeli, tra cui i pellegrini di Olgiate Comasco, hanno assistito all'annuale messa solenne celebrata dal vescovo di Como, il cardinale Oscar Cantoni. In prima fila le istituzioni civili e militari, appena dietro, immancabile, il cristianissimo ex sindaco Rosella Panzeri, da sempre colei che supervisiona la cerimonia sacra. Sull'altare con lui il parroco don Massimo Gaio e gli altri sacerdoti della città, e la pletora di chierichetti con la tunica candida e assistenti tutti precisini guidati dal gran cerimoniere. Il cerimoniale, manco a dirlo, perfetto. Con la musica e i canti provati innumerevoli volte, l'entrata in chiesa dei religiosi preceduti dalla grande croce, la lettura del Vangelo e l'omelia del cardinale Cantoni  - concisa ma chiara: "Siate, come San Gerardo, testimoni operosi della carità di Cristo, guardate agli ultimi" - il sindaco Paolo Pilotto che ha portato le candele all'altare e il parroco che gli ha donato le ciliegie e infine la processione solennissima dei preti, e poi dei fedeli, alla teca di vetro contenente il corpo di San Gerardo. Non sono mancate però le novità. La proclamazione dell'anno gerardiano, per il quale il Vaticano ha anche concesso ai fedeli l'indulgenza plenaria e che durerà fino a giugno 2024, ha visto infatti anche anche l'accensione, da parte di Cantoni, del grande cero alto un metro e mezzo posto nella cappellina realizzato fondendo le candele (anche usate) provenienti dai fedeli di tutta la città.

A siglare la singolarità dell'evento, la distribuzione fra i banchi di un'immaginetta con la preghiera al santo voluta da una fedele che avrebbe ricevuto una grazia.

Fuori dalla chiesa, il tripudio di colori, suoni e profumi del mercato con le bancarelle delle ciliegie e dei prodotti artigianali. Che hanno richiamato una gran folla di persone (malgrado l'inflazione abbia fatto salire il prezzo dei piccoli frutti rossi alle stelle). Sul ponte di San Gerardino, intanto, le foto e i selfie con alle spalle la statua del santo nel Lambro non si contavano. La statua, per inciso, è la riproduzione salita agli onori della cronaca dopo che quella originale (che oggi era esposta, superba, nella vicina chiesetta di San Gerardino) è stata danneggiata dall'alluvione. Mentre poco più in là, appunto, all'interno dell'omonima oasi, la coda dei devoti nella piccola chiesa per baciare la reliquia santa (sorretta da Annina Pennati, l'attrice dei monzesi) e nel cortile alcune esibizioni artistiche.

Sagra di San Gerardo 2023 (foto Andrea Loddo)

Non è mancato il lato cool della festa. Nei locali più alla moda di via Bergamo la memoria del santo è stata declinata in speciali degustazioni. Il top? Lo si è visto Turnè, dove ai clienti è stato proposto il risotto con stracchino e ciliegie, roba da intenditori, abbinato a un fresco cherry cocktail. I negozi, invece, hanno esposto la locandina con il santo in versione pop con uno speciale Qrcode che permette di accedere a un servizio di messaggistica Wathsapp e di poter conoscere così la storia del santo.

Tradizione e innovazione. Quest'anno il santo ha messo d'accordo proprio tutti. Che in fondo (la citazione è di don Massimo Gaio) San Gerardo è un santo moderno. Che in tempi di estremo individualismo e relativismo come i nostri potrebbe decisamente fare scuola perché già allora il suo sguardo era sempre rivolto in avanti e alla ricerca del bene comune. Ben venga la sua santità a furor di popolo. A riprova che nel cuore dei monzesi, e non solo, per il santo delle ciliegie non è mai scemato.

  

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