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Domenica, 28 Aprile 2024
Storie di aziende / Lissone

Dal filo d'acciaio alle auto in tutto il mondo, l'angolo di Brianza dove si producono 9 milioni di viti al giorno

Come nasce una vite Brugola: un viaggio alla scoperta dello stabilimento di Lissone con quasi un secolo di storia tra tradizione e innovazione

I più veloci nella produzione di settore. Brugola, azienda brianzola multinazionale leader nella produzione di viti per i sistemi di fissaggio automobilistici, ogni giorno, produce 9 milioni di viti: 80mila tonnellate in un anno. E la catena di produzione è tutta made in Italy, nello stabilimento di Lissone.

Il processo produttivo inizia dalla progettazione, con quasi mille viti prodotte, ognuna diversa perchè realizzate per ogni singolo cliente e commessa. Poi dal progetto la vite diventa un prodotto. Dal filo d'acciaio si arriva al pezzo finito che ritoviamo in quasi un'auto su quattro nel mondo.

Come nasce una vite Brugola

Si comincia con il trattamento del filo con la tecnica della sabbiatura a cui viene applicato un polimero poi il verricello diventa un filo d'acciaio pronto per essere lavorato e portato in stampaggio. Una tecnica di stampaggio a freddo che viene eseguita nello stabilimento di via Pacinotti a Lissone. Qui viene effettuato anche il trattamento termico, con le viti che entrano in forni che raggiungono una temperatura che sfiora i mille gradi per passare poi ai 450/550° del forno di rinvenimento e infine alla rullatura e alla selezione, con il processo Garanzia del Difetto Zero, di cui Brugola è stata la prima sostenitrice nel mondo. Grazie a importanti investimenti in macchinari di ultima generazione altamente performanti, è possibile testare e controllare ogni singola vite e componente di fissaggio. Le ultime tecnologie permettono oggi di eseguire controlli su sempre più parametri e di farlo in maniera sempre più precisa e meticolosa. Per garantire la perfezione, con un po' di meticolosa precisione brianzola che c'è in ogni vite che poi finisce in tutto il mondo, nei sistemi di fissaggio per il mondo automotive.

Alla scoperta del mondo Brugola, l'azienda da quasi un secolo a Lissone

Un fatturato da 190 milioni di euro 

Brugola nel 2023 ha raggiunto un fatturato di 190 milioni di euro. Cinquecento dipendenti tra gli stabilimenti in Brianza e negli USa, e una storia iniziata nel 1926 che continua da quasi un secolo, tra tradizione, valori e innovazione. Oggi in città la multinazionale leader nella produzione di viti per il settore automotive, conta 5 sedi produttive insieme a un polo logistico, una sede a Plymouth, negli Usa, in Michigan, inaugurata nel 2015 e 11 centri logistici dislocati in tutto il mondo, riforniti dal gruppo, fino in India e in Cina. 

Un pezzettino di Brianza, a volte dalle dimensioni minuscole, che finisce nelle auto di tutto il modo. E i brand che hanno scelto viti Brugola sono tanti a partire da Ford, Bugatti, Nissan, Bmw, Audi, Mercedes, Renault, Nissan, Volkswagen e Tesla. Perchè la sfida dell'elettrico - come ha affermato il presidente Jody Brugola - "non spaventa l'azienda". 

Brugola, un'invenzione e una storia tutta brianzola 

Brugola: un termine che tutti conoscono e nato in Brianza che ha una storia che si fonde con il genio del suo inventore. Un nome, presente in tutti i dizionari nel mondo, che indica un preciso oggetto (che è anche un prodotto): la vite cava esagonale. Ma identifica anche il suo inventore e l’azienda che coincide anche con il cognome della famiglia che l’ha fondata. Una storia tutta brianzola che è anche nei dizionari. Fu, infatti, Egidio Brugola che nel 1926 diede i natali all’azienda OEB (Officine Egidio Brugola) cominciando la produzione in serie di viti. Nel 1946 ottenne il brevetto della Vite Cava Esagonale con gambo a Torciglione, conosciuta ormai in Italia e in Europa come “brugola”.

Nel 1959, dopo la sua scomparsa, OEB comincia la produzione di viti critiche per il settore automobilistico, diventando fornitore unico delle viti testata motore per il gruppo Volkswagen. Poi, sotto l'ondata della spinta del boom economico, arrivano gli anni della guida di Giannantonio Brugola, figlio di Egidio, che nel 1964 prende le redini della fabbrica diventando presidente. Oggi la storia dell’azienda è alla terza generazione e dal 2015 il presidente è Jody Brugola, figlio di Giannantonio scomparso nel 2015. E da quel momento l’ascesa di Brugola è stata inarrestabile: leader di mercato, l'azienda ha raggiunto un fatturato di 190 milioni di euro nel 2023 e l’ambizioso obiettivo carbon neutral con orizzonte temporale 2035 a testimonianza dell’attenzione all’ambiente, al territorio e alla sostenibilità.

"E' un progetto ambizioso, di una azienda italiana che ci crede e che va avanti, orgogliosa di portare il suo prodotto in giro per il mondo" ha commentato il presidente Jody Brugola. 

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