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Per quanto tempo bisogna conservare scontrini, multe e atti

Scopri per quanto tempo vanno conservati i vari documenti, per non incorrere in pagamenti doppi

Gettare subito gli scontrini, così come le multe pagate e gli atti, è un errore. 

L'Unione Nazionale Consumatori ha preparato un utile vademecum, che insegna quanto conservare i vari tipi di documento.

Le ricevute delle strutture turistiche vanno conservate per almeno 6 mesi. Sono infatti sei i mesi che hotel & co. hanno a disposizione per chiedere il pagamento di servizi che risultano non pagati. 

Le ricevute delle spedizioni devono essere conservate per 12 mesi. 

Le rette scolastiche, le ricevute della mensa, delle iscrizioni a corsi e palestre e dei pagamenti dell'assicurazione devono essere conservate per 1 anno (5 se vengono detratte dalla dichiarazione dei redditi).

Gli scontrini devono essere conservati per 2 anni, in quanto valgono come garanzia: se relativi a farmaci detratti dalle tasse, però, bisogna tenerli per 5 anni. 

Le ricevute di pagamento delle cambiali e le parcelle dei professionisti devono essere conservate per almeno 3 anni. Tre anni è anche il tempo minimo per il bollo auto, poiché la Regione ha 36 mesi di tempo per contestare il mancato pagamento (partendo dall'1° gennaio dell’anno successivo a quello del versamento).

Le bollette di acqua, luce e gas devono essere conservate per 5 anni dalla scadenza. Vale lo stesso per spese condominiali, canoni di locazione, CUD e CU, multe, Imu e Tari, e per le ricevute di pagamento delle rate del mutuo. 

I modelli unici e i 730 vanno conservati addiritutura per 8 anni: il Fisco ha 7 anni di tempo per effettuare controlli sui redditi. Mentre gli estratti conto per 10.

Le cartelle esattoriali devono essere conservate per 10 anni se riguardano IRPEF, IVA o RAP, per 5 se riguardano le imposte locali.

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