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Come scegliere le lampadine per casa

Semplici suggerimenti per capire se la lampadina che abbiamo tra le mani è perfetta per le nostre esigenze

Di fronte all’acquisto di una lampadina, ti sarà sicuramente capitato di porti qualche domanda. Quanto consuma? Sarà a basso consumo energetico? Quanto dura? Farà abbastanza luce? Questi sono i quesiti che vengono in mente alla maggior parte delle persone di fronte allo scaffale delle lampadine. 

Acquistare una lampadina di ultima generazione non è poi così semplice, in quanto non sono tutte uguali. In realtà, le risposte a tutti i nostri dubbi si trovano sulla confezione, dove simboli e caratteristiche ci possono far capire se la lampadina che abbiamo in mano è quella che fa al caso nostro. Basta solo capire cosa leggiamo. 

Dalla potenza al tipo di luce, fino al tipo di attacco o alla compatibilità con le lampade dimmerabili, o a come comprendere la nuova etichetta energetica, sono solo alcune delle dritte presenti sulla guida messa a disposizione da Altroconsumo per acquistare la giusta lampadina. 

Il primo dubbio da eliminare è quello su quale lampadina consumi meno energia. Si tratta di quella a LED, con un risparmio rispetto a quelle tradizionali che si aggira intorno all’80%. 
Per portarsi a casa la lampadina giusta, è di fondamentale importanza capire i simboli presenti sulla confezione, non sempre semplici da interpretare. Vediamo quali sono i più importanti. 

Attacco

Partiamo dall'attacco, ovvero la parte che va inserita nel portalampada e che riceve il contatto per l’accensione, indicati da una lettera (tipo di attacco), e da un numero (diametro):

  • attacco E: la E arriva da Edison, l'inventore della lampadina, e indica l’attacco a vite filettato. E14, E27, E40 denotano i tre diametri da 14, 27 e 40 mm;
  • attacco GU: questo attacco è dotato di due terminali per il collegamento, e di una protezione posteriore contro gli sprigionamenti di calore. La distanza tra i due terminali viene indicata da un numero, come ad esempio GU10 o GU5;
  • attacco G: in questo caso, a fare contatto sono due morsetti a pressione;
  • attacco R: solitamente utilizzato nei faretti LED, questo attacco di tipo lineare è riconoscibile per via dei chip chiamati SMD, presenti sulla superficie. 

Lumen

Nelle lampadine di ultima generazione, il valore dei lumen sta ad indicare l’intensità della luce, un tempo espressa in watt. Più alti sono i lumen e più alta sarà l’intensità della luce.  Per intenderci, 2000 lumen corrispondono a 150 watt, da 500 a 1000 lumen a 60 watt e 500 lumen a 40 watt. Parliamo di watt di una lampadina ad incandescenza.

Luce fredda o calda

A definire se la lampadina è a luce fredda o calda sono i gradi Kelvin indicati con una K. Se i gradi Kelvin vanno dai 2400 e i 3300, la luce emessa dalla lampadina sarà calda, e quindi tendente al giallo, mentre se i gradi indicati saranno tra i 3.300 e i 4.000, si tratta di una lampadina a luce neutra. Quando invece l’etichetta indica da 5.000 a 6.500 K, la luce della lampadina sarà fredda e tendente all’azzurro. 

Etichetta energetica

L’etichetta energetica sta ad indicare l’efficienza energetica della lampadina. Rivista a settembre 2021, con una durata che va fino a settembre 2023, la nuova etichetta è stata modificata rispetto alla vecchia che andava da A++ (maggiore efficienza), a G (minore efficienza).  Tolti i simboli +, le attuali etichette mostrano una scala semplificata con sette classi energetiche. La scala va da A (maggiore efficienza) a G (minore efficienza).

Lampadina per lampada dimmer

La lampadina può essere dimmerabile, ovvero compatibile con un dispositivo dimmer che ne regola l’intensità. Ad indicare questo tipo di lampadina è un’icona a forma di cerchio con un’onda nel centro. In alcuni casi, la compatibilità con un dispositivo dimmer viene indicata da una scritta sulla confezione. 

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