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Domenica, 28 Aprile 2024

Ecco come era organizzato il market della droga nel centro di Monza e chi ci 'lavorava'

Un lungo lavoro di pedinamento e di intercettazioni ha portato questa mattina alla maxi retata della polizia di Stato

Il supermercato dello spaccio era organizzato perfettamente. Circa una ventina le persone che ci 'lavoravano' tra pusher e 'addetti alla sicurezza' per fare in modo che quel giardinetto a pochi passi dal Duomo di Monza non venisse occupato da altre organizzazioni. Ma quelle presenze allontanavano anche i bambini e le famiglie che normalmente frequentavano l'area verde di piazza Artigianelli e di via Diaz.

Questi i primi dettagli dell'Operazione Icaro eseguita dagli agenti della questura di Monza. Dalle 4 di questa mattina, giovedì 16 febbraio, un centinaio gli agenti della polizia di Stato diretti dalla Squadra Mobile della questura di Monza, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Sondrio, degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano, Torino, Firenze e Perugia e di unità cinofile Antidroga della Polizia di Stato, stanno eseguendo proprio in queste ore 13 misure cautelari di cui 8 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 divieti di dimora nel comune di Monza, provvedimenti disposti dal gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Monza, oltre a perquisizioni e sequestri.

Dalle prime informazioni fornite dalla questura di Monza emerge una vera e propria organizzazione 'aziendale' dietro alle attività illecite che da tempo vengono denunciate dai residenti. Circa una ventina le persone che presidiavano il 'supermercato della droga'. Dalla mattina alla sera bivaccavano sulle panchine e sui giochi dei bambini, monitoravano gli ingressi e più di una volta si sono consumate anche risse e regolamenti di conti. Un'indagine avviata un anno fa con pedinamenti, intercettazioni e nel frattempo i residenti che continuavano a denunciare la presenza di questi gruppi dediti ad attività illecite che spesso sfociavano anche in azione violente.

Dalle intercettazioni è emerso che le persone coinvolte nelle attività del 'supermercato dello spaccio' erano pressoché le stesse. Arrivavano ai giardinetti intorno a mezzogiorno e vi rimanevano fino alle 19. Nel frattempo presidiavano, si facevano portare cibo e bevande. Erano presenti anche 'vedette' pronte a dare l'allarme in caso arrivassero le forze dell'ordine. 

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